FederModaItalia-Confcommercio: acquisti nei negozi di prossimità

 

Roma – Nel corso dell’anno i consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi sono andati al rallentatore rispetto allo stesso periodo del 2023, anche se dati un più confortanti sono arrivati dalle vendite di settembre (+1,1%) e ottobre (+3,6%) Con l’arrivo del Black Friday, il settore moda si interroga su come possa rappresentare un vantaggio aderire a questa iniziativa e quanto invece rischi di trasformarsi in una sfida controproducente. Rimane il fatto che il Black Friday resta un evento che fa parlare di sé nonostante si stia riscontrando nei consumatori una tendenza verso una certa prudenza nelle spese e una maggior attenzione alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti. Per il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni, “è un’iniziativa sicuramente importata secondo una logica consumistica che si adatta meglio a chi vende moda veloce, che punta molto sulla leva del prezzo, rispetto alle dinamiche di vendita della moda programmata, tipica dei negozi multibrand, che si contraddistingue per qualità, trasparenza e sostenibilità. Negli Stati Uniti, poi, è un evento che dura un giorno, mentre in Italia anche settimane. Di fronte a questa discussione che interessa più gli operatori che i consumatori, occorre trovare un equilibrio anche nei modelli di vendita tra chi pensa che questi sconti in piena stagione possano creare confusione nel consumatore e, nel lungo termine, svalutare l’immagine del marchio e del negozio e chi ritiene che il Black Friday rappresenti una vetrina per aumentare gli acquisti, attirare nuovi clienti e contribuire a un immediato incremento del fatturato”. “Per questo – prosegue Felloni – sono sempre di più i commercianti di moda che stanno proponendo e promuovendo nuovi modelli di consumo più sostenibili attraverso promozioni mirate, iniziative etiche e proposte su capi realizzati con materiali riciclati o processi responsabili”. Federazione Moda Italia-Confcommercio consiglia dunque ai consumatori di fare shopping nei negozi di prossimità perché: incoraggiano le relazioni sociali; illuminano animi e strade; sostengono la sicurezza; favoriscono decoro e pulizia; offrono ai clienti servizio, cordialità, qualità, professionalità, esperienza, trasparenza e fiducia; garantiscono introiti ai Comuni con effetti positivi su quantità e qualità dei servizi pubblici; incrementano il valore degli immobili della zona in cui operano.