Lavoro, Calderone: serve nuova idea su genitorialità condivisa
Milano – “Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne parte una considerazione: l’occupazione femminile è un impegno di giustizia sociale. I dati dell’occupazione, salvo oscillazioni fisiologiche, ci restituiscono oramai stabilmente un quadro di crescita che riguarda anche i giovani sotto i 34 anni e riguarda anche le donne”. Lo ha detto il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone alla XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord, promosso dalla Fondazione Stelline. “Segnali positivi che vanno colti non con trionfalismo, ma come un trampolino per ulteriori progressi sul fronte della parità di genere, dell’occupazione e dell’empowerment femminile, della riduzione del gap di salario e della conciliazione tra vita e lavoro”, ha spiegato. “Conciliazione che non riguarda solo le donne, ma che per le donne costituisce troppo spesso un limite o un’opportunità dirimente”. In Italia, il divario di genere, da colmare nel tempo resta ancora elevato, un’ingiustizia inaccettabile che va corretta anche alla luce della sfida demografica e digitale”. Per il ministro “aumentare nel senso della quantità e della qualità la partecipazione femminile al lavoro significa dare al Paese una chance di crescita economica senza precedenti, ma soprattutto è un imperativo di giustizia sociale”. Il lavoro delle donne “è un investimento che ripaga in termini di progresso e di benessere collettivo; è l’energia nascosta che può trasformare l’economia e la società”, ha sottolineato. “Promuovere il lavoro delle donne significa riconoscere pienamente il loro valore garantendo autonomia e dignità da discriminazione e violenza”. Questa sfida “coinvolge l’intera comunità perché una società non discriminante verso le donne è una società più giusta e più prospera”. “Senza parità sul lavoro non si può parlare di vera parità di genere. È necessario e urgente abbandonare gli stereotipi che confinano le donne in ruoli definiti da pregiudizi e valorizzare la collaborazione tra donne e uomini a partire da una nuova idea di genitorialità condivisa e bilanciata”. Per Calderone “solo così si potranno creare le condizioni per ribaltare i numeri e ridisegnare una società giusta e inclusiva”. Il compito “dell’esecutivo, in particolare del ministro del lavoro e delle politiche sociali, è anche quello di assecondare e promuovere questo cambiamento di paradigma attraverso azioni di governo e scelte legislative responsabili”. Il futuro “richiede competenze avanzate” e le donne “devono avere pieno accesso ai settori più innovativi, alle professioni Stem. Non possiamo più accettare che a causa di incrostazioni culturali, ritardi nel sistema e preclusioni spesso discriminatorie, restino escluse le opportunità professionali strategiche”. Per il ministro “valorizzare il talento femminile in questi ambiti è una necessità per affrontare i cambiamenti” ed è per questo che “vanno potenziati con una particolare attenzione le donne, sia la formazione, che l’aggiornamento professionali”.