Fit Cgil, Uil Trasporti, Fit Cisl: scontro sul contratto

Fit Cgil, Uil Trasporti, Fit Cisl: scontro sul contratto

Milano – Con una lettera ai lavoratori del settore le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Uil Trasporti, Fit Cisl denunciano la situazione relativa al rinnovo contrattuale della Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni. “Siamo arrivati al limite – si legge nella nota sindacale – dall’8 al 10 novembre abbiamo affrontato una maratona di trattative per il rinnovo del nostro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, il contratto nazionale che dovrebbe finalmente riconoscere il valore del  nostro lavoro. Dopo 20 incontri, dopo mesi di attese e promesse, cosa ci hanno dato? Nulla! Solo disprezzo e indifferenza. Le controparti continuano a ignorare ciò che tutti sappiamo: il nostro settore è la spina dorsale dell’economia italiana, il 10% del PIL è generato grazie al vostro sudore, eppure ci trattano come se fossimo invisibili, come se il vostro lavoro non valesse nulla. Hanno rifiutato di accogliere le nostre richieste su orario di lavoro, salute e sicurezza, clausole sociali per proteggere chi si spacca la schiena ogni giorno su strada e nei magazzini. Non solo vogliono tenere in piedi questo sistema di precarietà, ma vogliono addirittura indebolire la contrattazione locale e territoriale,  togliendoci l’ultima voce che ci rimane nei posti di lavoro. Le distanze sono talmente ampie e ostative da non essere riusciti ad affrontare il tema economico della nostra richiesta di aumento del 18% sul trattamento economico complessivo. Al contrario, le associazioni datoriali sono pronte a peggiorare il trattamento della malattia, quasi come se ammalarsi fosse una colpa da punire. In aggiunta a tutto ciò hanno proposto condizioni peggiorative sull’orario di lavoro tanto per il personale viaggiante quanto per il personale non viaggiante. Per queste ragioni, le delegazioni sindacali trattanti al tavolo di rinnovo del contratto nazionale, hanno bruscamente  interrotto il negoziato. Basta parole vuote, basta promesse! Nei prossimi giorni, proclameremo lo sciopero, e questa volta la  risposta dovrà essere massiccia, potente, e indimenticabile. È il momento di alzare la testa! Non potete più accettare di essere trattati come lavoratori di serie B. Il vostro  lavoro è essenziale, le vostre vite valgono e meritano rispetto e dignità. Adesso basta! Uniamoci e aderiamo compatti allo sciopero. Facciamo vedere a tutti che, senza le lavoratrici e i lavoratori, questo settore si ferma. È ora di farci rispettare e di ottenere ciò che meritiamo”.