Risultati positivi per la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina

Roma – Si è conclusa a Roma la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. La rinascita di un Paese devastato della guerra passerà anche dall’Italia, che vuole giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una strategia prima che il conflitto finisca. È questo il messaggio – scrive Il Sole 24 Ore – che il governo porta oggi a un appuntamento al quale partecipano circa mille aziende di entrambi i Paesi, associazioni di categoria tra cui Confindustria e istituzioni finanziarie internazionali, per un confronto a tutto campo su infrastrutture, energia, agribusiness, salute, digitale, spazio e siderurgia. La regia sarà politica al più alto livello: a fare gli onori di casa la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso. In rappresentanza di Kiev, il primo ministro Denys Shmyhal ed il titolare degli Esteri Dmytro Kuleba tra gli altri. “Parlare della ricostruzione dell’Ucraina significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell’Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. E ancora: «L’Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell’Ucraina sul piano politico, militare, umanitario e anche della ricostruzione per alcune infrastrutture strategiche nelle aree liberate e soprattutto per domani”. “Ringrazio tutti voi e personalmente la signora Meloni per il suo sostegno». ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo in video alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina in corso a Roma. E dopo aver ringraziato il governo di aver organizzato la conferenza ha aggiunto: «L’Ucraina non cederà ma il proprio territorio al nemico. Anche se centinaia di nostri villaggi sono stati bruciati dagli attacchi missilistici, siamo pronti a farli rinascere, non lasceremo mai queste ferite sul nostro territorio. Vogliamo ricostruire ma con standard moderni, per far sì che la nostra popolazione possa vivere come milioni di altri, in sicurezza. In modo che ogni padre e ogni madre possa essere tranquillo che nessuna organizzazione terroristica possa colpire i loro figli. E noi invitiamo le vostre aziende a costruire questo futuro per tutti”. “Bisogna realizzare – il primo ministro lo ha chiamato Marshall – sicuramente un piano importante e significativo dell’Ue e della comunità occidentale per organizzare la ricostruzione dell’Ucraina, che parte già subito». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Radio Anch’io su Radio Uno parlando della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. «Noi dobbiamo fare di più e di meglio nel sostegno umanitario ma anche per quanto riguarda alcune attività economiche che sono necessarie per consentire all’Ucraina per esempio per produrre le macchine agricole e alimentari e lo sminamento dei campi che sono necessari ai raccolti”, ha spiegato. La parola d’ordine è quindi partire il prima possibile perché sono tante le cose da fare per ricucire un tessuto economico e sociale devastato da 14 mesi di bombe: occorre ripristinare rapidamente le infrastrutture critiche, sminare e riabilitare le zone liberate, modernizzare le aree non coinvolte nel conflitto. In quest’ottica, le circa 600 aziende italiane presenti domani al Palazzo dei Congressi dell’Eur saranno chiamate a condividere la propria expertise con gli interlocutori ucraini, per fornire loro le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo. E chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di “fast recovery” si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata. “L’industria italiana intende lavorare con decisione ed entusiasmo per mettere a disposizione dell’Ucraina tutte le sue capacità di investimento e produttive, e Confindustria, con tutte le sue articolazioni, non farà mancare un adeguato sostegno», ha sottolineato la vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Barbara Beltrame, alla conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina. «La giornata di oggi – ha detto – vuole lasciare un segno importante in tal senso. Gli imprenditori italiani vogliono svolgere un ruolo da protagonisti nella ripresa dell’economia ucraina”. “Sono necessari 14 miliardi di dollari per le priorità più urgenti dell’Ucraina nel 2023: bisogna concentrarsi su investimenti che non possono aspettare la fine della guerra. Dobbiamo affrontare questi fabbisogni adesso, sostenendo l’economia per evitare ulteriori perdite e ulteriori danni”. ha detto la vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Gelsomina Vigliotti alla conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina in corso a Roma. La Bei finora ha fornito un sostegno di “2 miliardi euro per i servizi pubblici, progetti infrastrutturali che contribuiranno a migliorare le condizioni di vita della popolazione, come l’ammodernamento degli ospedali di Kiev e Odessa, strutture educative a Zaporizhzhia e Sumy”. Oltre a questo “ci saranno strade e ferrovie da rimettere in sesto, intervenire su acqua potabile, sistema fognario e risorse per garantire la crescita del settore privato”. Il sostegno della Banca europea per gli investimenti all’Ucraina “è coerente con la prossima adesione all’Unione europea. Colgo l’occasione di questa conferenza per annunciare il nostro contributo al fondo di garanzia Bei Eu for Ucraine, di recente costituzione, con una garanzia di 100 milioni di euro” ha annunciato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla Conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina. Anche il governo italiano considera del resto fondamentale il coinvolgimento dei soggetti privati, perché la ricostruzione vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata tutta da fondi pubblici. Allo stesso tempo, si sottolinea, Kiev dovrà portare portare avanti le riforme per garantire più legalità e trasparenza, creando un ambiente favorevole alla realizzazione dei progetti. Il processo di ricostruzione, per l’Italia, si intreccia anche con quello di adesione dell’Ucraina all’Ue e della sua integrazione nel mercato unico. Nel corso dell’incontro è prevista la firma di alcuni protocolli di intesa tra aziende, per esempio nel campo del trasporto ferroviario e dell’energia. Ma dovrebbero essere siglati accordi o almeno delle pre-intese anche a livello istituzionale con il coinvolgimento dell’Ice (l’Agenzia per il commercio estero), del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del ministero delle Imprese e del made in Italy. Fitto il calendario di domani al Palazzo dei Congressi. Si parte con una sessione a porte chiuse composta da 7 tavoli tematici su altrettanti settori individuati come prioritari. Nella sessione plenaria spazio agli interventi istituzionali, che saranno aperti da Tajani. Al termine sono previsti incontri b2b e b2g, a porte chiuse, per dare concretezza ed operatività al sostegno italiano. Le conclusioni, precedute dall’intervento precedute dall’intervento della vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame, sono state affidate ai due due premier, Meloni e Shmyhal. Oltre ad un messaggio video del presidente Volodymyr Zelensky.