Pnrr: in bilico oltre 16 miliardi che i piccoli comuni (Sud in testa) non riescono a spendere

Pnrr: in bilico oltre 16 miliardi che i piccoli comuni (Sud in testa) non riescono a spendere

Roma – Il pacchetto vale oltre 60 miliardi di euro, sono infatti quasi 110 mila i progetti che i 7.903 comuni che beneficiano dei fondi del Pnrr devono mettere a terra. Il problema – scrive il quotidiano la Stampa –  avverte la Corte dei conti nella sua relazione semestrale sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che verrà presentata martedì prossima, e che la Stampa è in grado di anticipare, è che una bella fetta di questi enti, oltre mille, non è assolutamente nelle condizioni di farlo, mentre altri 2.100 hanno bisogno di supporto organizzativo. In bilico ci sono così almeno 16,5 miliardi di euro di interventi, soprattutto sul fronte del potenziamento dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università, nel campo delle infrastrutture sociali e della tutela del territorio. (…) Le «criticità più rilevanti», come li definisce la Corte dei conti, si riscontrano nel «Quadrante 3», che raggruppa gli enti con basso margine corrente e bassa capacità di realizzazione e nel «4» (basso margine corrente/alta capacità di realizzazione), in cui sono inseriti in tutto ben 1.160 Comuni (14,6% del totale). Il «Quadrante 3» conta in tutto 437 enti, per lo più piccoli comuni sotto i 10 mila abitanti, a cui sono stati assegnati 7.514 progetti per un controvalore di 6,38 miliardi. Sono concentrati soprattutto al Sud (72%) a partire da Sicilia con 96 comuni, Campania 80 e Calabria 74. Ma poi ce ne sono anche 25 in Abruzzo e 36 nel Lazio, mentre la Lombardia ne conta 28, 13 il Piemonte e 8 il Veneto. Nel «Quadrante 4», invece, sono posizionati 723 comuni (per un totale di 13.527 progetti e 10,2 miliardi di controvalore). In questo caso si tratta di enti che «pur dimostrando alta capacità di realizzazione, presentano un basso margine corrente, più difficile da aggredire nel breve e medio periodo» e per i quali la Corte dei Conti ritiene «opportuno privilegiare l’attuazione di interventi non connessi a nuove realizzazioni» per evitare i relativi maggiori costi di gestione. Anche in questo quadrante i comuni sono prevalentemente localizzati al Sud (…)