Economia e mafie in Lombardia: crescono le infiltrazioni nei cantieri e nel turismo

Economia e mafie in Lombardia: crescono le infiltrazioni nei cantieri e nel turismo

Milano – La Lombardia, la regione più ricca, è anche la seconda in Italia per presenza di Ndrangheta. Milano, Monza Brianza, Como sono le province a più alta densità mafiosa. Seguono Pavia, Varese, Lecco, poi l’area Bergamo-Brescia-Cremona-Mantova. E’ quanto emerge dalla ricerca di Cross – Università degli Studi di Milano, in collaborazione con CGIL Lombardia, per indagare la presenza della Ndrangheta nella nostra regione. “Qui stanno costruendo le loro fortune nonostante il lavoro enorme di magistrati e forze dell’ordine”, ha detto Nando dalla Chiesa, che ha presentato l’avvio della ricerca al XIII Congresso della CGIL Lombardia. La presenza mafiosa si nota dove c’è alta incidenza del traffico di droga, ma anche nelle località turistiche: il lago di Garda è un grandissimo luogo di aggregazione mafiosa. “Pesa l’assenza del gestore pubblico – ha detto Dalla Chiesa -. Pesa la convivenza, l’immobilità delle istituzioni”. Un affondo anche sulla sanità lombarda che, aprendo al privato più che in altre regioni, offre “spazi incontrollabili”. “Col massimo ribasso passano sempre le aziende illegali”. Altro tema esplosivo le cooperative e i consorzi, ma anche i cantieri. Andrea Carnì collabora con Nando Dalla Chiesa alla ricerca e oggi ha presentato alcuni primi dati. La geografia della Ndrangheta si concentra nei territori piccoli a sud di Milano, come nel Pavese.  L’area lombarda sud orientale mostra la spinta dal basso delle ndrine dall’Emilia. Varese registra un’impennata del 58% delle estorsioni e dal 2018 al 2021 è aumentato il riciclaggio. La Brianza è piena di famiglie di ndrine. “Bisogna capire, prendere posizione, scegliere”, ha commentato Andrea Carnì ed è intenzione di CGIL Lombardia proseguire l’approfondimento e la formazione per contrastare la criminalità organizzata.