Infinity: il tessuto certificato nato dai rifiuti

Firenze – Il Gruppo RIFIL (www.rifil.net) ha presentato al Pitti Filati di Firenze edizione Gennaio 2023 “Infinity®” la novità mondiale dei filati ecologici dalle altissime performance certificati GRS® (Global Recycled Standard) prodotti con Regel la nuova fibra sintetica creata dal riciclo dei rifiuti tessili. Presso il tradizionale stand Filivivi/Rifil insieme ai marchi del gruppo specializzato nella produzione di filati di pregio e di altissima qualità, tra le lane purissime e i brand proprietari della multinazionale, con gli onori di casa del Presidente Filivivi Stefano Verzoletto il nuovo filato, sintetico ecologico ed ecosostenibile ad alte prestazioni è stato presentato in anteprima mondiale da Fabrizio Protti il Manager “Etico” che negli anni ha gestito e accompagnato al successo scalate gestioni e ristrutturazioni nel mondo dell’industria multinazionale e dei servizi con all’attivo successi diventati “casi di studio accademico internazionale in gestione d’impresa”, quale la riconversione d’urgenza del settore “Moda e Tessile Italiano” durante la prima ondata di COVID19 dove Protti condivise e portò alla firma di “Confindustria Moda” e “CNA Federmoda” un protocollo che coordinò la gestione mutuale per la riconversione d’urgenza in aiuto allo Stato più di 400 Aziende Italiane del Fashion, dai più altisonanti nomi della moda ai piccoli laboratori artigiani che si impegnarono a produrre dispositivi di protezione individuale e a donarli a Ospedali e Cittadini in quel difficile momento dove l’Italia della generosità e della solidarietà lavorò unita per proteggerci; O come la gestione dello “Sportello Amianto Nazionale” di cui è tutt’ora presidente, associazione del 3° settore che in 6 anni dalla sua nascita, al fianco dei Comuni Italiani e dello Stato ha creato un networking mutuale di servizio informativo e formativo dedicato ai cittadini per seguirli ed accompagnarli tra diritti e doveri nella gestione dei rischi correlati all’esposizione al cancerogeno. Il Manager che mette al centro di ogni sua collaborazione professionale anzitutto il rispetto per la salute, per l’ambiente e per il lavoro quali pilastri fondamentali dell’industria etica necessari per costruire coscienza, futuro e risultato aziendale, ha sposato con entusiasmo l’invito della multinazionale del filato RIFIL che forte di 50’anni di storia come punto di riferimento industriale nel mondo della produzione di filati, ha deciso per volontà degli shareholders di affrontare, con giovani vertici completamente rinnovati, il cambiamento e dimostrare che l’industria tradizionale ha nell’evoluzione la chiave per proseguire in un futuro di successi in un mondo dove spesso la qualità sposa appunto concetti come etica e sostenibilità. In quest’ ottica è nata la famiglia dei filati “INFINITY” che intende scandire il ritmo del cambiamento facendo sintesi tra i consumatori responsabili e grandi nomi mondiali del tessile e abbigliamento attenti a sostenere il futuro del pianeta utilizzando nelle loro collezioni un filato amico dell’ambiente e della salute pensato nell’ottica di una vera economia circolare tracciata e dimostrabile. “Nell’era del fast fashion sta nascendo una generazione di consumatori consapevoli e responsabili che guarda con attenzione e investe tempo analizzando e contestualizzando le filiere di produzione” dice Protti che prosegue “Sempre di più le nuove generazioni discernono e comparano i processi produttivi e i dati tecnici dei cicli industriali di ogni singolo materiale utilizzato per fare i filati di cui sono fatti i capi di abbigliamento, dai più naturali a quelli eco-friendly. Il consumatore responsabile attento all’ambiente si rende conto che spesso prodotti definiti “etici e naturali” seguono percorsi per arrivare al consumatore che a seconda dell’area geografica di produzione, potrebbero passare dallo sfruttamento del lavoro sino al maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e che poi potrebbero proseguire con consumi esorbitanti di acqua e produzione di CO2 necessari per trattamenti e tinture al limite o oltre le soglie della tollerabilità salutistica ed ambientale. Basti ricordare che le emissioni di Gas serra sono state responsabili dell’innalzamento della temperatura del Pianeta di 1.1 gradi in 50’anni che la C02 è aumentata esponenzialmente nel mondo raggiungendo livelli di rischio importanti e osservando bene noteremmo che i paesi che non affrontano una corretta “politica climatica” sono i primi responsabili di questo declino e nel nome del basso costo quale leva del profitto bypassano, forse troppo spesso, le politiche di protezione per la salute, per il lavoro per il rispetto di flora e fauna” conclude Protti “ è quindi necessario anche per il mondo del fashion adottare una politica più consapevole e preferire prodotti di origine controllata e tracciabile che certifichino ogni fase della filiera e ottimale sarebbe comprendere che riciclo e vera riciclabilità infinita sono la vera rivoluzione ecologica chiamata “economia circolare” per combattere lo stress del nostro pianeta e per preservare la salute e l’ambiente. Riciclare per non stressare il pianeta approfittando della natura, riciclare per ottimizzare risorse creando meno rifiuti possibili” *L’industria del tessile genera globalmente miliardi di tonnellate di rifiuti e scarti che devono essere valorizzati per contrastare la generazione di nuove fonti inquinanti e di nuovi rifiuti. Considerando tutta la filiera, dalla coltivazione all’allevamento o alla sintesi di fibre da materiali naturali sino al capo confezionato, l’industria tessile consuma ogni anno 1,5 trilioni di litri di acqua, è responsabile del 20% delle polluzioni industriali esclusi i gas serra generati negli allevamenti intensivi, utilizza ogni anno milioni di tonnellate di coloranti per tingere prodotti vergini e naturali con perdite stimate e sversamenti per 200.000 tonnellate e spessissimo dall’avvento del “fast fashion” e del mercato globalizzato, si approvvigiona Worldwide incrementando anche l’inquinamento da trasporto rifornendosi da paesi dove per contenere i costi di produzione i tracciamenti e le regole ambientali e di salute sono poco rigorosi o addirittura assenti. Basti pensare alle acque di trattamento riconducibili ai cicli tessili, che dal mantenimento degli allevamenti o delle coltivazioni intensive, alla creazione di prodotti chimici per trattamenti e tinture, nei paesi che non osservano politiche ambientali e di salute elevate e rigorose sono scaricate direttamente nei fiumi senza alcuna precauzione o purificazione. In questi paesi trova collocazione almeno il 70% della filiera industriale della commodity legata alla produzione di filati e tessuti per i settori tessile e abbigliamento utilizzati da marchi low cost e shop “white label” che basano la loro penetrazione di mercato più sulla competitività economica che su requisiti se pur minimi di qualità tracciamento e certificazione di filiera (*Fonte SAC, HIGG Analysis & Sphera Analytics ) Scriveva Stephen Leahy su The Guardian nel 2015 “L’acqua consumata per far crescere le esportazioni di cotone dell’India nel 2013 sarebbe sufficiente a fornire all’85% degli 1,24 miliardi di abitanti del paese 100 litri di acqua al giorno per un anno. Nel frattempo, più di 100 milioni di persone in India non hanno accesso all’acqua potabile” Responsabilità! Sapere ciò che compri e sapere con cosa è fatto sono i mantra del futuro che attraverso la famiglia Infinity® RIFIL ha deciso di pensare per portare al mercato fibre e filati riciclati e riciclabili all’infinito che mantengano le medesime performance sempre e per sempre, rispettando la vita e garantendo trasparenza e tracciabilità in tutte le fasi del ciclo produttivo per una corretta origine controllata. Infinity® è un filato riciclato ad alte prestazioni adatto a tutti gli usi finali. È progettato per mantenere tutte le qualità essenziali, tra cui una sensazione al tatto naturale, morbidezza nei filati caldi e freschezza nei filati estivi, tonalità ricche, brillantezza dei colori, prestazioni di comfort e caratteristiche di tollerabilità alla pelle adatte a tutti i tipi di utilizzo anche per l’abbigliamento intimo e per bambini oltre che una elevatissima resistenza al sole. La famiglia Infinity® di RIFIL è trasparenza e tracciabilità e utilizza scarti e rifiuti del mondo tessile, per creare filati dalle performance straordinarie e infinite adatti creare capi di altissima qualità. Il prodotto #END1 della famiglia Infinity® è il primo figlio certificato GRS nato dai laboratori e dall’intuizione RIFIL il più grande produttore Europeo di filati acrilici e lana di origine controllata che utilizza tecnologie all’avanguardia per produrre prodotti di alta qualità Made in Europe. RIFIL produce 20.000.000 kg di filo all’anno utilizzato dai produttori di Fashion e abbigliamento, di arredamento indoor e outdoor, di maglieria e di moda di tutto il mondo. Ogni tessuto prodotto per essere bello, sexy, affascinante, resistente al sole e di origine Europea probabilmente è fatto con il filato RIFIL garanzia da 50’anni di qualità ed affidabilità. Un’industria multinazionale figlia di “pionieri” italiani che fonda le sue radici dove 50’anni fa sembrava impossibile esportare lavoro. RIFIL è registrata al N.1 del registro storico della “Camera di Commercio della Romania” ed è la prima industria pubblico privata fondata nel “Blocco Socialista” di un tempo, dove fare impresa privata era un pensiero inconsueto e dove gli Italiani coraggiosi Emilio Falco e Giacomino Verzoletto, pionieri e maestri del savoir-faire Italiano nel mondo dei filati, non ebbero paura di osare. “Sono entusiasta che RIFIL presenti una linea di filati ecologici creati con una nuova fibra riciclata certificata GRS. Questo ci consente di fare un passo importante nel percorso dell’economia circolare e aiuta a risparmiare le risorse naturali senza sacrificare le prestazioni del prodotto finale” dichiara Olmo Falco oggi uomo nuovo designato dalla maggioranza degli shareholders alla guida del gruppo industriale RIFIL che prosegue “questo è possibile grazie al grande sforzo di ricerca e sviluppo ed alla partnership con TAF (Thai Acrylic Fibre) che ha permesso di mettere a punto Regel con un grande lavoro di squadra” conclude Olmo Falco “Collaborare con TAF ha avuto come filo conduttore l’attenzione all’Economia Circolare che costituisce la base della strategia di sostenibilità non solo di RIFIL ma anche del Gruppo ABG (Aditya Birla Group) multinazionale multimiliardaria proprietaria di TAF che fa di etica e impegno sostenibile l’obiettivo del suo lavoro e del lavoro dei suoi 140.000 dipendenti nel mondo. Pertanto, abbiamo completa fiducia nei loro materiali ad alte prestazioni e abbiamo deciso di sviluppare con loro #END1 il primo figlio della famiglia Infinity® che apre a una nuova generazione di filati sintetici riciclati, rigenerabili e riciclabili all’infinito, quale opzione sostenibile per i nostri clienti e per un consumatore finale responsabile”, ha concluso Olmo Falco. “Siamo entusiasti di collaborare con RIFIL, leader mondiale nella filatura di qualità per trasformare la nostra fibra Regel in un filato “premium” con prestazioni superiori garantite e certificate GRS” dichiara Tuhin Kulshreshtha, Responsabile del Marketing di TAF, “La conoscenza e la tecnologia di RIFIL che si uniscono a Regel ci auguriamo possano spingere i produttori di tessile e abbigliamento a utilizzare #END1 per certificare la loro attenzione a Vita, Salute e Ambiente. Andremo certamente uniti verso una trasformazione positiva che assimili qualità e tracciabilità dei prodotti di economia circolare quali criteri necessari per soddisfare le aspettative dei clienti più esigenti, che non rinunciando al prodotto di pregio ed al bello, siano attenti a un consumo responsabile amico dell’ambiente, controllato secondo i più elevati standard GRS”.