Elezioni regionali: incontro sul welfare della Lombardia organizzato dall’ordine assistenti sociali

 

Milano – Domani, martedì 24 gennaio, alle ore 17, presso l’Ariosto Spaziocinema, via Ludovico Ariosto 16, l’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia organizza, in vista delle elezioni regionali del 12-13 febbraio, il convegno “Il welfare lombardo verso la sostenibilità sociale: quale benessere nel 2028?” che si conclude con una tavola rotonda a cui sono stati invitati i candidati presidenti alle elezioni regionali. Saranno presenti i candidati presidenti Pierfrancesco Majorino e Mara Ghidorzi, in rappresentanza di Attilio Fontana parteciperà Luca Degani, in rappresentanza di Letizia Moratti interverrà Lisa Noja. Modera l’incontro Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine Nazionale Assistenti Sociali.

Durante l’incontro saranno affrontati i temi che hanno un grande impatto sulla vita e il benessere delle persone per capire quali siano gli orientamenti e le scelte che i candidati intendono portare avanti qualora eletti.

Si discuterà di:

Welfare e dei servizi sanitari della Lombardia, fortemente messi alla prova dagli ultimi anni di pandemia evidentemente destinati a essere riformati (il destino e le funzioni delle Case della Comunità, il ruolo  del servizio sociale di comunità e relativa diffusione nel territorio);

Rapporto tra pubblico, privato e Terzo Settore (gestione delle risorse del PNRR e del DM 71 per mettere al centro la sanità territoriale, la presa in carico del paziente come persona e l’integrazione fra servizi sanitari, sociosanitari e sociali; il problema delle lunghe liste di attesa che riproducono su scala sanitaria le disuguaglianze economiche e di opportunità; come riconoscere il ruolo del variegato mondo del Terzo Settore attivo sul territorio favorendone lo sviluppo)

Emarginazione e povertà: pur essendo una regione ricca, la Lombardia è attraversata da vecchie e nuove povertà che spingono ai margini i cittadini e le famiglie più fragili (come si intende affrontare i fenomeni di esclusione ed emarginazione grave, attivando misure e servizi efficaci per rispondere alle vecchie e nuove povertà; come implementare il Reddito di Cittadinanza).

Le politiche per minori e famiglie, che necessitano di servizi e interventi complessi e integrati (il sistema di accoglienza a favore di minori allontanati dalle proprie famiglie d’origine a scopo di protezione e tutela avanza scelte politiche importanti; i servizi territoriali, consultori e neuropsichiatrie, sono sottodimensionati rispetto ai bisogni della popolazione di riferimento e questo genera ritardi nelle cure e quindi maggiori costi in termini di sofferenza e tempi di trattamento; le professioni educative e sociali stanno vivendo un periodo di crisi, legato alla complessità del lavoro e allo scarso riconoscimento sociale e retributivo).

Disabilità: in questo settore i provvedimenti regionali presentano diverse frammentazioni, frutto di un’iperproduzione normativa e del proliferare di molte “misure”, si evidenzia la necessità di rendere il sistema dell’offerta più integrato, unitario e coerente.

Non Autosufficienza: in Lombardia l’indice di vecchiaia continua a salire e con esso la percentuale di popolazione non autosufficiente. Il sistema dei servizi e degli interventi risulta invece statico e le sue fragilità sono state ben evidenziate dalla pandemia (criticità dell’attuale assetto dei servizi per le persone anziane non più autosufficienti, le RSA, il lavoro di cura domestico affidato a personale non qualificato e spesso privo di contratto di lavoro)

Politiche dell’abitare: il costo degli affitti e la difficoltà ad accedere al credito rendono sempre più complesso l’accesso alla prima casa per i cittadini lombardi, Oltre alla tradizionale grave marginalità e alle persone che pur avendo diritto ad un alloggio pubblico non riescono ad ottenerlo per scarsità di offerta, si aggiungono nuovi profili di cittadini con un reddito insufficiente per accedere al mercato privato: è la cosiddetta “zona grigia” (alla limitata disponibilità di alloggi popolari, il canone concordato e l’housing sociale non possono essere le uniche soluzioni proposte; come sostenere individui o nuclei con emergenza abitativa e grave povertà, in cui spesso sono presenti minori, disagio psichico o problemi di non autosufficienza, che restano esclusi dall’accesso a servizi abitativi pubblici per mancanza di requisiti formali).