Flc Cgil Lombardia a congresso, Sertori: “Per la scuola la miglior difesa è l’attacco”

Milano – Si è aperto oggi a Cavenago Brianza il V congresso della Flc Cgil Lombardia, la categoria della scuola, università e ricerca che conta quasi 30mila iscritti e iscritte in Lombardia, di cui la maggioranza nelle scuole statali. Oggi, in apertura dei lavori congressuali, la relazione del segretario generale uscente Tobia Sertori. L’intervento si è aperto con un omaggio alla senatrice Liliana Segre e al suo lavoro di testimonianza, ricordando che Segre dovette lasciare la scuola per essere portata in un campo di sterminio. “La senatrice Segre sa bene che è nelle aule scolastiche, parlando ai cittadini in divenire e garantendo a tutte e a tutti istruzione e conoscenza – a partire da quella della storia- che un Paese può avere gli strumenti per resistere agli attacchi alla democrazia, ai diritti civili e alle libertà”. Il segretario generale si è poi soffermato sulla pandemia, la guerra, l’instabilità politica italiana. “Il crescente distacco tra cittadini e istituzioni che si registra non è ascrivibile solo a qualunquismo, disinteresse o protesta, più o meno consapevole, nei confronti di una classe politica inadeguata e molte volte corrotta – ha affermato Sertori -. È indice di qualcosa di più grave: una radicale perdita di fiducia nella democrazia come veicolo di cambiamento ed emancipazione sociale, che oggi interessa in particolare i più poveri e i più svantaggiati”. In questo contesto, anche il sindacato non è esente da un clima di sfiducia e perdita della dimensione collettiva. Per Sertori è fondamentale ricordare che il sindacato “ha anche un ruolo politico” ed è indispensabile fare cultura sindacale nei luoghi di lavoro. La scuola come sta? Per Tobia Sertori “è un paziente con diagnosi grave”. “L’assenza di regole certe e la difficoltà dell’esigibilità delle norme contrattuali, la continua emergenza quotidiana legata alle sempre più complesse procedure di gestione burocratica del lavoro che investono sia i dirigenti scolastici, il personale delle segreterie, ma anche i docenti, mettono in seria difficoltà la fattibilità di esercitare al meglio il proprio lavoro”.

“A questo – ha proseguito Sertori – si aggiunge la forte presenza di precariato (oggi si stimano quasi 200.000 supplenti) come elemento cronico della scuola italiana”. I sindacati della scuola hanno firmato la prima parte del contratto nazionale 2019/2021, ora con la stessa forza si vuole completare la sottoscrizione. Perché “la migliore difesa è l’attacco”, ha detto Sertori. Il segretario generale uscente ha indicato una parola d’ordine: dignità. “Parola che rappresenta il valore delle nostre sfide, delle nostre battaglie, pilastro del nostro impegno, della passione per cambiare il Paese, per ridurre le disuguaglianze, per il buon lavoro, per costruire e consegnare un futuro migliore alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi”.