Bonini (Cgil): allarme carovita, a pagare sono le famiglie e i lavoratori
Milano – Oggi, sotto osservazione dalla Cgil di Milano e da Federconsumatori il carovita che sta cambiando le abitudini dei milanesi. Per il riscaldamento si parla di aumenti del 62%, da 912 euro nel 2022 a 1.479 euro nel 2023 l’anno. Per la spesa alimentare si parla di una crescita dell’8,3% ma la previsione può anche essere ritoccata all’insù. Nell’area milanese ci sono 340mila cittadini che guadagnano meno di 15mila euro l’anno e il 60% guadagna meno di 26mila euro. Con salari così c’è poco da stare allegri. Massimo Bonini, segretario della Cgil di Milano chiarisce: “Occorre rimettere al centro del dibattito politico le persone, oltre alle imprese, qui nel milanese i numeri parlano di una crisi sociale devastante. I costi della casa sono insostenibili, mentre la precarietà cresce. Il lavoro nel terziario, che occupa parecchie persone, manifesta troppa precarietà. Il costo dell’energia – per le famiglie come per le imprese – segnerà un ulteriore aumento durante l’anno, c’è poi il costo del danaro cresciuto e l’inflazione che si scarica sui cittadini. Chiudiamo alla politica di tornare a parlarne concretamente, per valutare anche cosa costruire col piano energetico e poi ci sono i contratti di lavoro da rinnovare. Serve una riforma fiscale che sostenga le categorie in difficoltà. Occorre poi bloccare i licenziamenti e prolungare quelli a termine, serve poi una valutazione sulla cassa integrazione che oggi è insufficiente”, conclude Bonini.