Filcams Cgil, Fisascat, Uiltucs Lombardia, vigilanza privata: ora basta, contratto subito

Milano – Il contratto dei lavoratori e delle lavoratrici della vigilanza privata e sicurezza è scaduto nel 2015. Le segreterie regionali di FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTUCS affermano: “Non è più tempo di rimandare se si vuole tutelare la dignità del lavoro e difendere il potere d’acquisto dei cittadini oggi messo a dura prova anche dall’inflazione che sta colpendo tutti ma soprattutto i lavoratori”, affermano  “È fondamentale agire per trovare una soluzione affinché ci sia una diversa distribuzione della ricchezza che oggi vede un modello iniquo che sfavorisce soprattutto coloro che vivono da reddito dipendente, pensionati e lavoratori autonomi”.

Ecco perché I lavoratori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza saranno in presidio davanti alla prefettura di Milano lunedì 25 luglio a partire dalle 10.

“La situazione dei lavoratori della vigilanza, che nella sola Lombardia sono più di 20.000 è drammatica e a peggiorare una condizione già gravata da salari lontani dal poter essere considerati dignitosi ci sono le complesse condizioni lavorative alle quali sono sottoposti molti addetti, costretti a subire turni e orari improponibili pur di avere uno stipendio nemmeno dignitoso. Sono molto coloro che sono sottoposti a flessibilità e reperibilità costante da parte dei propri datori di lavoro, che non di rado comunicano cambiamenti di turno con un anticipo di poche ore, spesso il giorno stesso e a turno già iniziato. Non è ammissibile che nel nostro Paese ci siano così tanti lavoratori con contratti collettivi spesso scaduti da anni e che pur lavorando sono poveri. La domanda ci sorge spontanea: ma possiamo realmente ancora definirci un Paese civile?”.

FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS denunciano “una situazione drammatica in cui versa il settore e lo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici che da ben sette anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore”.

Problemi che vanno letti nel contesto già fortemente difficile di un’attività basata su contratti di appalto pubblici e privati, in cui la mancata definizione di norme adeguate alla tutela della professionalità e dell’occupazione espone migliaia di persone alla mera logica del massimo ribasso.

“Da evidenziare poi – aggiungono le categorie sindacali – il colpevole silenzio delle istituzioni che non esercitano la funzione di controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti, comportamento ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale. È ora di agire le persone non sono numeri e come tali hanno bisogno di risposte!”.