Nel secondo trimestre il numero di imprese iscritte ai registri delle Camere di Commercio lombarde è pari a 14.250, un dato in calo su base annua (-4,9%); crescono invece le cessazioni (+8,5%), che con 8.448 movimenti si riavvicinano ai livelli pre-crisi. Il saldo (+5.802) resta positivo, ma risulta quindi in peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2021, come avviene normalmente nel secondo trimestre. Le imprese registrate in Lombardia si attestano così a 958.228, mentre le posizioni attive risultano 821.945 con una variazione su base annua del +0,2% (la crescita negli ultimi due trimestri è stata +0,5%), in linea con il dato italiano. Dopo la forte crescita nel 2021, quando le misure di sostegno all’economia adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria avevano di fatto disincentivato le cancellazioni, rallenta quindi la dinamica della demografia imprenditoriale regionale. “La crescita delle chiusure era attesa e rappresenta una fase di normalizzazione dopo la situazione straordinaria degli ultimi due anni – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – tuttavia il numero di imprese lombarde continua a crescere, testimoniando la volontà degli imprenditori di scommettere ancora sul futuro, nonostante i costi aumentati e le incognite che caratterizzano la situazione nazionale e internazionale”. La variazione positiva registrata a livello regionale è la sintesi di andamenti differenziati a livello di forma giuridica e settore, che confermano in molti casi processi strutturali in atto da anni. Da un lato prosegue la forte crescita delle società di capitali (+4,6%), che in Lombardia rappresentano il 34% delle imprese (vs 26% a livello italiano), mentre le altre nature giuridiche risultano in calo. Dall’altro continua l’espansione dei servizi (+2,1%) a scapito di industria (-1,6%) e agricoltura (-0,6%), comparti dove sono in corso fenomeni di concentrazione. Turismo (-0,8%) e commercio (-1,8%) non condividono la tendenza positiva delle altre attività terziarie, mentre le imprese edili aumentano (+0,2%) confermando lo stato di buona salute del settore.