Sangalli (Confcommercio): è tempo di scelte condivise

Roma – Sul piano economico e sociale, ha proseguito Sangalli, “il ritorno di un tempo di guerra ha determinato un sostanziale cambiamento di scenario e di prospettive”, con le previsioni del Def che appaiono ora “un po’ ottimistiche” su inflazione e crescita (come segnala l’indagine dell’Ufficio Studi realizzata per l’occasione), mentre “il potenziale di sviluppo della spesa delle famiglie non si realizzerà pienamente ancora per diversi trimestri” (come emerge dall’indagine Confcommercio-Censis). È dunque evidente che “gli impatti economici e sociali della guerra in Ucraina e del caro energia richiederanno margini di intervento ben più ampi dei circa sei miliardi contenuti nel Def”. Basti pensare che già ai prezzi attuali nel 2022 “la bolletta energetica delle imprese del terziario di mercato triplicherebbe”, mentre “l’autotrasporto delle merci potrebbe registrare un incremento dei prezzi dei carburanti del 40%”. Secondo il presidente di Confcommercio bisogna allora “diversificare e rendere più sicuri i nostri approvvigionamenti, rafforzare la nostra capacità di rigassificazione, rilanciare la produzione nazionale di gas” e “riattivare temporaneamente le centrali a carbone”. Ferme restando “l’impulso all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili”, e “la partecipazione italiana alla ricerca sul nucleare di nuova generazione”. A ciò si aggiunge l’esigenza di “una riforma organica della fiscalità energetica, sul versante tanto degli oneri generali di sistema che di Iva e accise”, estendendo poi al metano per autotrazione “l’aliquota Iva ridotta del 5% già applicata per usi civili ed industriali”, visto che “l’accisa italiana sul gasolio è la più alta d’Europa”. Quanto alle misure del Governo a favore di famiglie ed imprese, per Sangalli è importante “l’introduzione di crediti d’imposta anche per le imprese non ‘energivore’ e ‘gasivore’”, mentre l’intervento sulle accise “andrebbe reso più incisivo e più duraturo”. Scenario e prospettive sono cambiati, insomma, e ciò impone “scelte impegnative e responsabilità condivise”. Per rilanciare occupazione, redditi e consumi, è la ricetta indicata dal presidente di Confcommercio, “è necessario mettere a terra le riforme e gli investimenti del Pnrr, agire sul cuneo fiscale e contributivo, detassare gli aumenti dei rinnovi contrattuali”. E per sostenere le imprese “bisogna agire sulle moratorie fiscale e creditizie”, adottando nel contempo “un metodo di lavoro stabile, strutturato e condiviso con le parti sociali” perché “la ripresa è tutta da costruire”.