Case popolari, scontro sindacati – Comune di Milano: le proposte

Case popolari, scontro sindacati – Comune di Milano: le proposte

Milano – II Comune e la Citta Metropolitana di Milano sono interessati da diversi anni da un’elevata emergenza abitativa aggravata dall’aumento degli sfratti per morosità del conduttore e dai pignoramenti della prima casa in seguito ai mancati pagamenti dei mutui ipotecari e da un ridotto numero di alloggi SAP assegnati rispetto al bisogno abitativo sociale. Nell’unico Avviso del 2020 erano inseriti 560 alloggi a fronte di 14.901 domande presentate in poche settimane. Gli effetti dei decreti legge di sospensione delle esecuzioni si sono di fatto conclusi il 30 giugno 2021, determinando un’inedita e gravissima condizione di emergenza abitativa. Le organizzazioni sindacali degli inquilini – Sunia – Sicet – Uniat – Unione lnquilini – Asia e Conia – denunciano la scelta del Comune di Milano di non aprire il secondo avviso per l’assegnazione delle Case Popolari (alloggi SAP – Servizi Abitativi Pubblici). II Piano Annuale dell’Offerta dei Servizi Abitativi Pubblici e Sociali approvato dal Comune di Milano per il 2021, prevede la pubblicazione di due avvisi nel corso dell’anno per l’assegnazione di alloggi SAP. Quest’anno invece e stato aperto un solo Avviso per l’assegnazione di 599 alloggi a fronte dei 2.014 che lo stesso Piano indicava come disponibili net corso dell’anno a cui dovrebbero aggiungersene molti altri derivanti dai piani di manutenzione straordinaria di Aler e Comune. Aler dichiara di averne ristrutturati 2.682 e il Comune 4.200. Peraltro di questi, 599 alloggi a distanza di 5 mesi dalla chiusura dell’ultimo bando ne risultano assegnati meno della meta. Riteniamo che sia un atto dovuto la pubblicazione di un secondo avviso, specie nel Comune di Milano dove l’emergenza abitativa assume caratteri di particolare gravita. E’ importante infatti ribadire che non stiamo parlando di numeri ma di famiglie con bambini, persone sole, persone anziane, invalidi, persone sotto sfratto che hanno ii diritto ad avere risposte efficaci da parte del Comune. Nel corso dei mesi successivi alla conclusione dell’ultimo Avviso numerose famiglie hanno vista modificarsi la propria condizione e avrebbero la possibilità di ottenere punteggi adeguati alla loro situazione attuale: famiglie con sfratto convalidato dopo la chiusura dell’ultimo bando; nuclei familiari che hanno vista riconosciuta in questi mesi un’invalidità; persone anziane che avrebbero maturato ii punteggio legato all’età; nuclei familiari in cui e cambiata la stessa composizione a causa di separazioni, trasferimenti di residenza o semplicemente per nascita di un figlio che determina l’esclusione dall’assegnazione di una casa popolare; persone che sono rimaste disoccupate o che hanno avuto un calo di reddito e che potrebbero dimostrarlo presentando l’ISEE corrente al posto di quello ordinario. E’ necessario inoltre aprire un nuovo avviso SAP anche perchè la nuova DGR, seppur in modo ancora largamente insufficiente, ha modificato ii Regolamento n.4/2017, introducendo novità importanti nelle modalità di assegnazione e risolvendo alcune palesi inefficienze del modello precedente. Con ii nuovo sistema si ritornerà ad assegnare le case in base alla reale disponibilità di alloggi e non, come avviene oggi, in base agli alloggi selezionati dai richiedenti, con un importante velocizzazione delle pratiche di assegnazione. Le Proposte dei Sindacati Inquilini per la Gestione degli sfratti. Gli sfratti e l’emergenza abitativa sono un problema sociale per la Citta e l’area metropolitana di Milano che deve essere assunto come priorità da Comune, Regione e Prefettura, le famiglie sotto sfratto non devono essere lasciate sole senza soluzioni: vanno in primo luogo preservate la salute, la sicurezza e la dignità delle persone. Ecco le proposte: 1 – condividere un protocollo d’intesa che consenta di programmare in anticipo le concessioni della Forza Pubblica in modo da graduare le esecuzioni di sfratti e pignoramenti nei casi di famiglie in condizioni di fragilità che sono in attesa di risposta da parte dei Comuni. 2 – Definire nuove modalità di verifica e assegnazione degli alloggi SAT che tengano conto dei tempi di esecuzione degli sfratti e non solo della cronologia delle domande utilizzando ii procedimento della deroga all’ordine cronologico previsto dalla normativa comunale ma sinora non applicato. 3 – lstituire presso ii Comune una unità operativa dedicata alla gestione dell’emergenza abitativa che coordini in base alla tempistica delle esecuzioni e alla concessione della Forza Pubblica tutte le disponibilità abitative (SAP – SAT, alloggi temporanei, alloggi gestiti dal terzo settore e alberghi ecc.) e che sia in relazione con la prefettura ed i Commissariati in modo da verificare le effettive esecuzioni previste. 4 – Velocizzare le procedure di assegnazione delle case popolari (SAP), attualmente eccessivamente lente, a causa di verifiche frammentarie e richieste di documenti ripetitive e spesso assolutamente inutili dal punto di vista della verifica del reale bisogno abitativo delle famiglie. 5 – lncrementare il patrimonio abitativo pubblico SAP e gli alloggi da destinare temporaneamente all’emergenza anche attingendo ad altri patrimoni (alloggi pignorati dalle banche, alloggi sequestrati alla criminalità organizzata, alloggi realizzati in convenzione). 6 – Aprire immediatamente un bando per l’erogazione di contributi economici al fine di garantire alle famiglie in affitto nelle case private l’equilibrio fra ii reddito famigliare e ii costo casa.

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