Lombardia, Casa e PNRR: Fontana, occasione per ripensare al welfare

Milano – Una nuova idea di città che passa da un modo diverso di vivere la casa, la sua abitabilità, le forme di welfare che i cambiamenti del nostro tempo impongono. Innovazione e migliore utilizzo degli spazi urbani con fondi eccezionali provenienti dal Pnrr e che possono essere utilizzati, in tempi brevi, sia per i grandi Comuni che per le realtà più piccole. Questi i temi approfonditi nel convegno ‘Sicuro, Verde, sociale: un nuovo piano casa’ organizzato all’auditorium Gaber di Palazzo Pirelli ed al quale hanno partecipato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, i ministri Mariastella Gelmini (Affari regionali e Autonomie) e Enrico Giovannini (Infrastrutture e Mobilità sostenibili) e l’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Alessandro Mattinzoli. “Sul tema Pnrr siamo pronti – ha detto il presidente Fontana – e, anzi, lo abbiamo attuato con largo anticipo quando abbiamo deciso di varare il Piano Lombardia con la legge regionale n.9 che ha reso disponibili 4,5 miliardi per far ripartire la Lombardia colpita dalla pandemia”. “Siamo pronti a fare la nostra parte anche con Governo – ha aggiunto Fontana – anche se nella progettazione e elaborazione del Pnrr le Regioni sono state escluse. È il momento di avviare un dialogo più efficace e produttivo. Da parte nostra, comunque, abbiamo già preso contatti con Comuni e Province, in modo tale da assicurare un adeguato numero di professionisti per l’attuazione del Piano Lombardia e la progettazione degli interventi. Credo che anche il governo stia lavorando in questa direzione, per assicurare che gli Enti si dotino delle necessarie competenze”. Il governatore ha evidenziato che, in sintonia con il ministro Giovannini “L’idea di casa che abbiamo in mente è nuova, diversa dal punto di vista strutturale, connessa alla rete internet e ai servizi che da questa possono essere resi disponibili, come la domotica. Una idea di casa nuova che include anche nuovi modi di relazionarsi e una nuova socialità”. “La questione dei tempi è un must assoluto”. Così il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini a proposito dei progetti del Pnrr. “Questa – ha aggiunto in videocollegamento – è la ragione per cui abbiamo aggiunto 2,8 miliardi per il programma Pinqua sulla qualità dell’abitare. E’ evidente che le Regioni possono decidere di utilizzare insieme al Ministero una parte delle risorse per ‘scalare’ le graduatorie, per quei progetti interessanti che non possano essere conclusi entro il 2026, che è la scadenza del Pnrr. Non è più il tempo in cui prima si fanno ripartizione di fondi e poi si pensa a come usarli”. “Comunque – ha spiegato – c’è vita oltre il Pnrr, e c’è vita oltre il 2026, perché con la legge di bilancio ci sono 32 miliardi stanziati per infrastrutture, sistemi di mobilità, transizione alla mobilità sostenibile. Poi – ha continuato – ci sono i fondi sviluppo e coesione, portati da 15 a 25 miliardi e i fondi europei ordinari 2021-27”. “Il tema della rigenerazione urbana inoltre – ha sottolineato il ministro Giovannini – non può essere dimenticato. Negli ultimi quattro mesi abbiamo lavorato per predisporre un testo che introduce novità importanti tra cui la creazione di un fondo nazionale. Speriamo che il Senato lo approvi entro gennaio 2022, per poi passare rapidamente alla Camera”. “Stiamo lavorando alla cabina di regia con Regioni, Province e Comuni, secondo me ci arriviamo a breve. La cabina di regia verrà convocata e in quella sede ci sarà modo di avanzare le proposte”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini parlando del Pnrr. “Capisco l’esigenza delle Regioni di essere più protagoniste. Ognuna dovrà avere un progetto bandiera – ha detto ancora – anche perché è interesse del Governo fare gioco di squadra. L’unica preoccupazione che il presidente del Consiglio Draghi ha – ha proseguito – è il modo per rendere tutto questo possibile nel rispetto dei tempi, davvero ristretti”. “Quindi – ha aggiunto – è necessario evitare contenziosi e fare in modo che tutti siano coinvolti, ma bisogna anche fare presto”. “Con il Pnrr – ha sottolineato Mattinzoli – per quanto riguarda l’edilizia residenziale popolare arriveranno circa 1,2 miliardi in tre anni. La cifra stanziata ci permette sicuramente di muoverci attraverso 5 linee guida fondamentali: welfare abitativo, rigenerazione, sostenibilità del sistema da un punto di vista economico, delle manutenzioni puntuali e controllate, perché uno dei problemi e’ proprio questo. I bandi ci sono, vengono assegnati, ma non sempre centrano gli obiettivi. Insomma, bisogna vedere in modo diverso la qualità dell’abitare che metta al centro della persona”. Nello specifico, i fondi di 1,2 miliardi per il triennio 2022-2024 saranno così suddivisi: welfare abitativo: 200 milioni; cura del patrimonio 150 milioni; rigenerazione urbana: 800 milioni; housing sociale 50 milioni e sostenibilità del sistema: 20 milioni.