L’intelligenza artificiale per predire il rischio di povertà negli anziani

L’intelligenza artificiale per predire il rischio di povertà negli anziani

Milano – Università di Milano-Bicocca, Auser Lombardia e la Fondazione IRCCS Carlo Besta (con il supporto di Fondazione Cariplo) hanno avviato oggi il progetto “AMPEL: Artificial intelligence facing Multidimensional Poverty in ELderly” che – utilizzando la metafora di un semaforo (“Ampel” in tedesco) con tre gradi di allerta – analizza, classifica e valuta in termini predittivi, il rischio di povertà multidimensionale degli anziani. Gli obiettivi principali del progetto sono i seguenti. 1.    l’identificazione di nuovi indicatori del rischio di povertà e della loro reciproca interazione sulla base di dati che raccolgono informazioni relative alle difficoltà quotidiane e che potrebbero rivelare nuove criticità che i servizi sociali, i comuni e le altre istituzioni pubbliche dovranno affrontare; 2.    la definizione di modelli di Intelligenza Artificiale che, gestendo grandi quantità di dati eterogenei, forniscano una previsione del rischio di povertà, che può essere sfruttata dai responsabili delle politiche di welfare per progressiva eradicazione della povertà e la promozione della salute, anche per guidare le azioni in caso di situazioni di emergenza, come la pandemia Covid-19; 3.    l’individuazione, anche attraverso lo studio di dati non convenzionali, di nuove dimensioni della povertà (bisogni nascosti e invisibili, come la solitudine) e lo svelamento, con tecniche di intelligenza artificiale applicate al riconoscimento delle emozioni, degli stati emotivi derivanti da tali situazioni. “Auser è un’associazione di Terzo Settore che opera su due filoni distinti e complementari, che sono l’aiuto alla persona e l’invecchiamento attivo – dice Fulvia Colombini, Presidente di Auser Lombardia -. La nostra forza è mettere a frutto il tempo che le persone regalano a favore del bene comune, valorizzando il volontariato con un’organizzazione fortemente strutturata. Il tema principale, che ben conosciamo, toccato da Ampel è quello della povertà. Deriva dalle diseguaglianze, spesso non è semplice individuare chi abbia reale bisogno di sostegno. Noi di Auser sapremo contribuire attivamente alla sperimentazione di Ampel, siamo felici di farlo e possiamo farlo proprio perché la capillarità delle sedi e la competenza dei nostri volontari ci mette ogni giorno a contatto diretto con migliaia e migliaia di persone anziane e fragili”.  Il progetto si concentra sull’utilizzo di tecnologie all’avanguardia in Intelligenza Artificiale, Machine Learning, e Data Science per identificare il rischio di povertà negli anziani, basandosi su indicatori multidimensionali, appresi da sorgenti di dati eterogenee: la partnership di Auser conferma la contemporaneità e la modernità dell’associazione in relazione alle università e agli enti di ricerca. “La felicità – osserva Rosa Romano, Responsabile del Gruppo Progettazione di Auser Lombardia – dipende dalla quantità di scelte a disposizione dell’individuo: la povertà emerge quando mancano salute, scolarizzazione, infrastrutture, servizi igienici, occupazione… Ci sono elementi che sono predittivi. La registrazione dei dati da parte di Auser è molto precisa, ci sono tanti indicatori dello stato della persona e uno spazio che i volontari utilizzano per scrivere le note relative alla salute e alle condizioni di vita. Un dato importante, ad esempio, è dove si chiede di essere accompagnati e con quale frequenza. Ogni richiesta che arriva alla telefonia sociale di Auser porta con sé più di un servizio: nel 2020, in piena pandemia, abbiamo comunque erogato in Lombardia oltre 270mila servizi. Ovviamente, i dati saranno studiati dai ricercatori in forma anonima e nel totale rispetto delle norme sulla privacy”. L’evoluzione tecnologica andrà a supportare il sistema che offre aiuto e inclusione: “Mettere a disposizione della lotta alla povertà le più moderne tecnologie dei big data e dell’Intelligenza Artificiale è una sfida, ma è anche una scelta – afferma la professoressa Stefania Bandini, responsabile del progetto e docente presso l’Università di Milano-Bicocca -. L’entusiasmo contagioso verso le tecnologie intelligenti non è una prerogativa che riguarda solo il profitto o l’intrattenimento, in tutte le loro variegate formulazioni: i grandi problemi che ci troviamo ad affrontare a livello planetario e la ricerca di metodi di vita più sostenibili rappresentano una piattaforma di ricaduta del progresso tecnologico ormai imprescindibile. Il progetto Ampel accetta questa sfida e il gruppo di ricercatori e partner che raduna ha fatto la propria scelta, mettendo in campo competenze in modo cross-disciplinare per studiare le relazioni multidimensionali che legano bisogni economici, stati di salute e stili di vita nelle persone anziane fragili, soprattutto per contribuire a soddisfare il bisogno di modelli e strumenti innovativi che operatori sociali e amministrativi si aspettano dalla ricerca d’avanguardia”.

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