Centro studi Confindustria prevede un Pil al 6,1%

Centro studi Confindustria prevede un Pil al 6,1%

Roma – “La risalita del Pil italiano nel 2021 è più forte delle attese”. Il Centro studi di Confindustria “prevede un +6,1%, due punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022”. E spiega: “Questa robusta ripartenza del Pil, pari a oltre +10% nel biennio, dopo il quasi -9% del 2020, riporterebbe la nostra economia sopra i livelli pre-crisi nella prima metà del 2022, in anticipo rispetto alle attese iniziali (ultimo trimestre)”. La revisione al rialzo è spiegata “prevalentemente dall’impatto più contenuto, rispetto a quanto si temeva, della variante Delta del Covid”. E intanto – scrive Il Sole 24 Ore – il leader di Confindustria Carlo Bonomi invoca “una manovra di bilancio che, nel rispetto del sentiero di riduzione del debito pubblico, accompagni il Paese verso l’uscita dalla crisi economico-sociale legata alla pandemia, attraverso una progressiva uscita dalle misure emergenziali», che preveda «risorse per sostenere la transizione energetica ed ambientale” e “per attuare le riforme strutturali che rappresentano la chiave per irrobustire in modo duraturo il potenziale di crescita del paese” e che, “nello spirito del messaggio lanciato dal Presidente del Consiglio Draghi” all’assemblea degli industriali, non preveda “nuove tasse”. Il Centro studi di Confindustria con le previsioni di autunno per l’economia italiana rileva che il Governo, nella Nadef presentata a fine settembre, “ha migliorato gli obiettivi di deficit e rivisto in miglioramento deficit e debito tendenziali. L’obiettivo di deficit programmatico per il 2022 è stato fissato al 5,6% del Pil, mentre il tendenziale al 4,4%, al ribasso di un punto rispetto alla stima presentata nel Def di aprile (5,4%). Ciò consente di liberare risorse e quindi di realizzare, con la prossima Legge di Bilancio, una manovra netta espansiva sul 2022 per circa 1,2 punti di pil nominale, pari a 22,7 miliardi di euro”.