Bonini (Cgil): a 130 anni dalla nascita della CdL più sicurezza e Patto della fabbrica

Bonini (Cgil): a 130 anni dalla nascita della CdL più sicurezza e Patto della fabbrica

Milano – 130 anni e non li dimostra: è questa la scommessa della Camera del Lavoro di Milano, il giorno del suo compleanno, il prossimo 1 ottobre. Massimo Bonini che oggi ne discute in corso di Porta Vittoria, nella storica sede, alla presenza del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, mette le carte in tavola. “È rimasta sicuramente la voglia di essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. Questa è la nostra missione principale, provando anche a restare dentro al cambiamento. C’è la volontà di cambiare sempre in meglio le condizioni del lavoro. Oggi, dopo la pandemia, siamo costretti ad affrontare in condizioni difficili i processi di digitalizzazione, i cambiamenti climatici, a interrogarci su come il lavoro deve cambiare e come noi dobbiamo esserci”. Ma inevitabilmente torna d’attualità il dramma che ieri ha portato via la vita di due lavoratori, all’Humanitas, “un problema drammatico che non è cambiato negli anni, è proprio quello della sicurezza dei lavoratori. Ieri due operai al lavoro all’Humanitas di Pieve Emanuele sono morti. L’impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare la priorità in questa città. In 130 anni della Camera del Lavoro noi siamo sempre stati impegnati sul fronte della sicurezza, oggi Milano ha il triste primato dei morti e degli infortuni sul lavoro. Non ce lo possiamo permettere, come comunità”, insiste Bonini. Nei giorni scorsi – chiediamo al segretario della Cgil – avete siglato un nuovo protocollo per la sicurezza in Prefettura, sarà la svolta? “Il protocollo sicurezza siglato in Prefettura è alle prime battute e ci vuole una messa in pratica puntuale. Noi abbiamo la grande occasione del PNRR, se vogliamo rendere più efficaci i controlli sulla sicurezza occorre, in prima battuta, la prevenzione, più persone ai controlli. Ora con le risorse dell’Europa dobbiamo assumere più personale per rendere efficaci gli interventi, poi unificare le banche dati. Inps, Ispettorato del lavoro Inail, Ats, sono 4 soggetti che devono avere una regia unica, con l’impegno attivo delle parti sociali”. Ma qual è il peggior nemico della sicurezza sul lavoro? “La crisi si porta dietro l’idea di risparmiare sui costi, che vuol dire risparmiare sulla sicurezza col rischio di far pagare alla collettività un prezzo enorme come quello di un infortunio o addirittura di una morte sul lavoro”. Con la pandemia si è affermata l’idea che dopo, il modo di lavorare cambierà completamente. Cosa è cambiato concretamente? Lo smart working resterà ma sarà contrattualizzato, il cuore è il cambiamento dei processi lavorativi, la digitalizzazione, il cambio dei processi per i mutamenti ambientali. Ma serve confronto e partecipazione dei lavoratori. Con Assolombarda – spiega il segretario della Cgil di Milano – avevamo avviato questo percorso e oggi va ripreso come il Patto della fabbrica. Tutti i temi erano già sul tavolo prima della pandemia oggi vanno ripresi e rilanciati, perché il dialogo è fondamentale”. “Poi bisogna ridurre i perimetri contrattuali: ci sono 900 contratti nel nostro paese. Bisogna agire sui salari, il rapporto tra reddito e costo della vita a Milano rischia di complicarsi”. In conclusione Bonini rilancia l’appello alla coesione: “Noi esistiamo per tutelare gli interessi collettivi. A 130 anni dalla nascita della nostra organizzazione vogliamo consolidare quel canale di comunicazione che ci permetterà di impegnare al meglio le risorse del PNRR. Per ricostruire la città occorre mantenere aperto il dialogo”.

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