Green pass per tutti i lavoratori, scontro Governo-Sindacati su tamponi gratuiti

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Green pass per tutti i lavoratori, scontro Governo-Sindacati su tamponi gratuiti

Roma – L’estensione del Green pass per tutti i lavoratori, del pubblico e del privato dovrebbe arrivare domani in un Cdm fissato alle 16, con un unico provvedimento, che introdurrà l’obbligo per tutti coloro che, a partire da ottobre, si recheranno a lavoro. Lo confermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, che nel pomeriggio sono stati convocati dal premier Mario Draghi a Palazzo Chigi per essere messi al corrente della decisione. Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Angelo Colombini hanno lasciato Palazzo Chigi non pienamente soddisfatti. I sindacati, spiega il leader della Cgil, hanno spinto per l’obbligatorietà, ma si sono sentiti rispondere che, per ora, non è questo l’obiettivo a cui mira il governo, “ci hanno detto che sarebbe difficile attuare i controlli – spiega Landini – ma così scaricano tutto sul mondo del lavoro”. Ma lo scontro più duro è sulla gratuità dei tamponi, su cui si registra l’insolita convergenza del mondo sindacale con la Lega di Matteo Salvini e la leader di Fdi, Giorgia Meloni. Sulla richiesta di rendere i test gratuiti fino a fine emergenza, i sindacati si sono sentiti rispondere picche. Sui tamponi i sindacati hanno proposto un regime transitorio. “Su questo non abbiamo avuto risposte”, spiegano. “Sulle sanzioni abbiamo chiesto che non sia possibile licenziare i lavoratori e su questo ci hanno dato garanzia. Ma non avendo il testo, ci riserviamo di vedere cosa scriveranno”, dice Bombardieri. Per gli ‘inadempienti’, la sospensione dal lavoro dovrebbe scattare dopo 5 giorni, a seguire la stop dello stipendio. Come per la scuola. Sulla gratuità dei tamponi, la strada del Governo è che i costi dei test dovrebbero essere a carico dei lavoratori, non dello Stato né tantomeno delle imprese. Salvo per quei dipendenti che, per certificati motivi di salute, sono impossibilitati a vaccinarsi.