Confimi: so(g)no un’impresa femminile, ridisegnarne i confini con una PdL

Milano – Alla luce dell’attenzione posta sull’imprenditoria femminile dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio e degli obiettivi europei contenuti nel PNRR, è impensabile che, cosa sia oggi “impresa femminile”, sia regolato da una legge del 1992 che esclude da tale definizione tutte quelle imprenditrici che non detengono almeno il 60% della propria impresa. Del resto, più di 1 pmi su 5 è guidata da donne. Per questo, si è reso necessaria la predisposizione di una proposta di legge per modificare e integrare la normativa di riferimento, adeguandola a una realtà lavorativa e imprenditoriale che negli anni si è evoluta riscontrando un sempre maggiore intervento e contributo da parte delle donne e, voluta, affinchè le imprenditrici riescano davvero ad accedere a incentivi, sgravi fiscali e contributi previsti a loro sostegno. Presentazione proposta di legge “Modifiche ed integrazioni della Legge 25 febbraio 1992, n. 215, in materia di Azioni positive per l’imprenditoria femminile”. Intervengono: Elena Murelli – Deputata Lega e prima firmataria della PDL; Silvia Fregolent – Deputata Italia Viva (tbc); Alessandra Gallone – Senatrice Forza Italia; Vincenza Frasca – presidente Gruppo Donne Confimi Industria.