Genova, Confindustria Giovani a convegno: ricostruiamo il Paese

Milano – Quest’anno al convegno ligure dei giovani imprenditori di Confindustria si celebrano i 50 anni della sua storia e si terrà non a Rapallo ma a Genova. Presenti sia esponenti del governo (Bonetti, Cingolani, Brunetta)che dei principali partiti politici: Giorgia Meloni, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Renzi. “La scelta di aprire un dialogo, oggi, con i vertici delle forze politiche e’ determinante, e’ cruciale: per trasformare questa ripartenza non e’ sufficiente essere ottimisti e da solo il Pnrr, per quanto sia uno stanziamento straordinario di risorse, non e’ sufficiente per risanare il Paese. Serve un progetto di lungo periodo. Servono visione, metodo, tempi per la realizzazione delle opere”, avverte il presidente dei Giovani Imprenditori: “Abbiamo quindi voluto confrontarci con chi necessariamente sara’ protagonista dell’attuazione del Pnrr nei prossimi anni”, guardando anche a alla fase che si aprira’ nel Paese dopo il Governo di Mario Draghi. I giovani di Confindustria apprezzano “il lavoro, l’autorevolezza, la capacita’ del premier e del suo governo” ma sono anche “consapevoli che non esiste un Draghi di riserva, che i partiti dovranno riprendere le redini del Governo”. Cosi’ rivolgono alla politica “alcune richieste”; “Noi crediamo che occorra aprire una nuova fase di riforme a partire dal quella degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro ma anche di puntare sull’open innovation, di puntare con una attenzione forte sulla formazione, su temi come il rientro dei cervelli nel nostro paese, gli investimenti sulla ricerca, il binomio tra investimenti e industri”. L’avviso comune siglato da parti sociali e Governo sulle riforme per il lavoro “e’ determinante. Noi crediamo che gli attuali strumenti non siano adeguati per gestire la grande transizione del lavoro in atto e occorre farlo, in questo momento storico, con una condivisione quanto piu’ ampia possibile”. Poi, dice ancora Riccardo Di Stefano, “parleremo di riforme del fisco, della pubblica amministrazione, della giustizia civile, delle sfide della sostenibilita’ e della digitalizzazione delle imprese”. E “da giovani”, c’e’ “il tema degli investimenti misti, di una alleanza nuova pubblico-privato, e’ una priorita’. Non possiamo costruire il futuro se i nostri coetanei non investono per primi e non progettano il loro futuro nel nostro Paese. Noi crediamo nel ruolo strategico che le forze politiche tutte avranno nei prossimi anni. Non sara’ quindi un evento spot, cercheremo di stimolare il dibattito, di essere una forza responsabile e attenta”. “Da sempre, e lo dicevamo nel pieno della pandemia, l’obiettivo non e’ mai stato quello di tornare all’Italia pre-pandemica che aveva una produttivita’ molto bassa. L’occasione del Pnrr ci permette ora di ragionare sui fondamentali della nostra economia”, e con il “piano di riforme che il Governo Draghi appare deciso a portare avanti” ora “l’obiettivo e’ costruire un Paese migliore. Un paese che non sia migliore solo dal punto di vista dei dati economici ma anche che sia un Paese sempre piu’ in grado di integrare le donne in tutti i processi della societa’ e che rimetta al centro i giovani”, sottolinea ancora il leader dei giovani industriali.: “Abbiamo molte speranza che il Pnrr sia l’occasione per rimettere al centro le politiche giovanili nel nostro Paese, politiche che sono state per troppo tempo appannaggio esclusivamente dei comizi elettorali, della demagogia politica, ma mai al centro di un vero progetto Paese”.