Bonini (Cgil): Smart Society con le Officine territoriali, socialità e formazione

Milano – Parlando oggi al convegno “Smart Society, disegnare una nuova socialità tra lavoro e territorio” nell’ambito della Milano Digital Week, Massimo Bonini, segretario della Cgil di Milano, tra l’altro ha ricordato che i problemi del lavoro e delle diseguaglianze sono da tempo d’attualità. “Temi che interrogano le istituzioni, le parti sociali, imprese e rappresentanti dei lavoratori, siamo di fronte all’occasione di poter cambiare i modelli. Nel cambiamento ciascuno può avere la propria idea ma credo si possa cambiare in positivo. A Milano viviamo in una città che ha fatto molto ma ovviamente i processi di cambiamento hanno luci e ombre. Governare i processi di cambiamento diventa una priorità. Smart city è un concetto che non ci dispiace, ci piace affiancare il concetto di smart society. Noi abbiamo una nostra idea di società intelligente, è una società che si occupa delle diseguaglianze, dei temi sociali che durante la pandemia sono emersi con maggiore forza. Il tema del lavoro di qualità su tutti – penso alla tecnologia che aumentata la sicurezza – ma in tanti casi non è così. Penso ai rider simbolo della nuova frontiera del lavoro per scoprire poi il caporalato digitalizzato, forme di lavoro poco dignitoso. Uno degli obiettivi della società intelligente è creare percorsi di lavoro di qualità, sicuro, in un contesto di legalità. Occorre però passare dall’istruzione e dalla formazione. Temi che nella pandemia hanno creato disparità. Quando parlo alla formazione penso al lavoro, oggi occorre allargare la formazione a chi non è nativo digitale. Dobbiamo pensare alla formazione permanente per chi lavora dunque”. “A noi interessa ricostruire la socialità, dobbiamo riconnettere le persone dentro i luoghi di lavoro e da qui la nostra proposta di Officine territoriali. Immaginiamo questi come luoghi di prossimità nelle periferie e nell’hinterland dove riconnettere lavoro e socialità in un luogo più vicino alle esigenze dei lavoratori. Svolgere il proprio lavoro a casa crea a volte una complessità alla quale nessuno è preparato, mentre avere uno sbocco vicino a casa può aiutare anche i temi ambientali. Costruiamo uno spazio dove possiamo dare un luogo di lavoro anche a chi non ce l’ha: come i rider. Un luogo dove favorire anche la formazione. Questi processi si devono governare insieme, tra parti sociali e istituzioni, ragionando anche sulle risorse in arrivo dall’Europa”, ha concluso Bonini.