Blocco sfratti, sindacati inquilini: domani presidio davanti alla prefettura di Milano

Milano – I Sindacati degli Inquilini, Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Asia, Uniat, Conia a livello Nazionale hanno inviato una lettera ai Gruppi Parlamentari della Camera, ai Presidenti e ai componenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio e Tesoro per chiedere conferma della sospensione degli sfratti al 30 giugno contenuta nel decreto Milleproroghe  e hanno inviato una nota  ai Presidenti della Conferenza delle Regioni (Bonaccini) e dell’Anci (Decaro) per chiedere  un tavolo di confronto per cercare in questi mesi una soluzione alloggiativa alternativa e misure di sostegno a favore di inquilini e proprietari.  A sostegno di queste richieste terranno un presidio a Roma, domani martedì 16 alle ore 15 in piazza Montecitorio. Anche a Milano, in concomitanza con l’iniziativa di Roma, il Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat, Asia, Conia hanno organizzato un presidio domani martedì 16 febbraio alle ore 15 nelle adiacenze della prefettura. “La sospensione degli sfratti  – spiegano i Sindacati degli Inquilini di Milano – introdotta dal Governo nel Decreto Milleproroghe,  a seguito della grave situazione economica-sociale derivante dalla emergenza sanitaria è una misura irrinunciabile. Siamo preoccupati fortemente in merito alla conversione in legge del DL ‘Milleproroghe, per la parte di testo che prevede ‘la sospensione fino al 30 giugno delle esecuzioni degli sfratti e delle procedure immobiliari’, visti gli attacchi irresponsabili da parte di chi vorrebbe eliminare il provvedimento. La situazione di emergenza sanitaria perdura ancora oggi e  non è pensabile che migliaia di famiglie finiscano per strada senza una soluzione alloggiativa alternativa. E’ necessario utilizzare questi mesi di sospensione per un confronto tra Governo, Regioni, Comune parti sociali degli inquilini e della proprietà edilizia per trovare misure necessarie a prevenire e evitare ulteriori sfratti per morosità  e governare  quelli emessi e per scongiurare il rischio di forti tensioni sociali.