Lettera al ministro De Micheli dei taxisti: dissenso sulle piattaforme digitali

Lettera al ministro De Micheli dei taxisti: dissenso sulle piattaforme digitali

Milano – Lettera al ministro Paola De Micheli e al sottosegretario Salvatore Margiotta dei sindacati dei taxi – Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Claai, Tam, Satam, Uritaxi Unimpresa, Uti, Atitaxi, Usb taxi, Orsa taxi, Ass tutela legale taxi – in relazione ai decreti attuativi e Dpcm sulle piattaforme tecnologiche. “Le scriventi Organizzazioni Sindacali ed Associazioni di Categoria – si legge nella lettera – sono a manifestare il proprio netto dissenso, in relazione ai contenuti della documentazione pervenuta per il previsto incontro del 2 dicembre p.v.. Le bozze relative al Dpcm di regolamentazione delle piattaforme di intermediazione tecnologica, nonché di istituzione del Registro Elettronico Nazionale e di introduzione del Foglio di Servizio Digitale per il comparto del noleggio con conducente, violano la normativa primaria, si pongono fuori dal dettato costituzionale e puntano in modo sistematico ad una destrutturazione del Servizio Pubblico da Piazza Taxi. Viene infatti concessa ampia libertà di manovra agli applicativi digitali di intermediazione tra domanda ed offerta nel settore del trasporto pubblico non di linea, negando il principio di esclusività che intercorre tra le strutture del comparto e gli operatori che liberamente decidono ad esse di associarsi, nonché non si disciplina in modo alcuno le scontistiche praticate spesso per favorire veri e propri fenomeni di dumping, il cui costo in ultima istanza ricade totalmente sulle spalle dei lavoratori, non prevedendo contestualmente alcuna forma di sanzione per agli attori digitali che già oggi agiscono in palese dispregio delle norme vigenti. Rispetto alla normativa primaria, così come novellata, il cui fine – risulta purtroppo necessario ricordarlo – era ed è il contrasto all’abusivismo, si ampliano i limiti posti all’azione dei vettori di noleggio con conducente, rendendo impossibile il controllo del rispetto del principio di operatività territoriale, ribadito anche dalla recente sentenza della Corte Costituzionale dello scorso febbraio, nonché la validità del Ren come strumento di prevenzione di possibili abusi, così come concepito. Infine, con particolare riferimento all’articolo 85 del Codice della Strada, le scriventi strutture di rappresentanza comunicano che nessuna modifica delle norme relative al contrasto dei diffusi fenomeni di abusivismo presenti nel settore sarà accettata, ed una eventuale proposta che vada in tale direzione, sarà considerata come un atto ostile verso il comparto taxi”.