Rapporto Confartigianato Lombardia: “partire controvento”

Milano – Presentati oggi i dati relativi al decimo Rapporto Confartigianato Lombardia, alla presenza del governatore lombardo Attilio Fontana. Sul territorio lombardo sono 810 mila le imprese con meno di 50 addetti, pari al 99% dell’intero tessuto produttivo, che danno lavoro a 2 milioni 154 mila addetti, pari al 52,3% dell’occupazione complessiva. L’artigianato, le cui imprese per il 99,9% di micro-piccola dimensione (24% del totale MPI), in Lombardia conta 241.380 imprese, che rappresentano il 24,5% del totale. La 4^ edizione del sondaggio web, svolta dal 15 al 22 settembre 2020, aggiorna le tre precedenti rilevazioni di Confartigianato Lombardia ‘Effetti del coronavirus sulle MPI lombarde’ di fine febbraio 2020, inizio aprile 2020 e metà maggio 2020. Alla survey di settembre ‘Resilienza e strategie delle MPI lombarde per superare i danni dello tsunami pandemico’ hanno partecipato 1.700 imprenditori artigiani e di micro-piccole imprese non commerciali. I principali risultati della ricerca sono: trend fatturato MPI nell’estate 2020 (giugno-agosto) rispetto stesso periodo 2019: -22,2% (si riduce l’intensità del calo rispetto al periodo precedente); dinamica fatturato prevista dalle imprese a settembre rispetto stesso periodo 2019: -18,5%; nel trimestre marzo-maggio in media il fatturato delle MPI lombarde scende del 56,3% (dato survey maggio 2020); quota di MPI incerte rispetto evoluzione futura del mercato: 39,9% (<54,6% quota rilevata survey maggio 2020); il recupero dei livelli fatturato pre-crisi è previsto per: ottobre 2021 (si allunga il percorso di recupero, nella survey di maggio veniva indicato maggio 2021). Attualmente le MPI riscontrano per lo più le seguenti difficoltà: trovare nuovi clienti / raccogliere nuovi ordini (61,7%)🡪 segnalata maggiormente dalle MPI manifatturiere; mancanza di liquidità (51,0%) 🡪 segnalata maggiormente dalle MPI delle Costruzioni; adeguarsi alle nuove abitudini dei consumatori (37,7%)-🡪segnalata maggiormente dalle MPI del settore dei servizi; la quota di MPI che non prevedono di ridurre il personale dell’impresa nei prossimi mesi è pari all’84,3%: un segnale forte della tenuta delle MPI lombarde anche in un momento difficile. Fatturato nell’estate 2020 e ad inizio autunno ancora in diminuzione ma a ritmi meno intensi. La dinamica del fatturato segnalata dalle MPI non commerciali nell’estate 2020 – nei mesi di giugno, luglio e agosto dell’anno in corso – resta negativa e pari al -22,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A settembre 2020 il calo dei ricavi previsto dalle MPI si attesta al -18,5%. Il trend del fatturato si conferma quindi negativo, seppur mostra intensità inferiore, rispetto a quello rilevato nel trimestre di marzo-maggio 2020, media cumulata delle dinamiche del fatturato rilevate nelle tre edizioni precedenti di fine febbraio, inizio aprile e fine maggio del sondaggio web, pari al -56,3%. I settori che per il mese di settembre prevedono riduzioni maggiori del fatturato sono: Moda (-29,4%), Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (-25,0%) e Fabbricazione di macchinari (-22,2%). Rispetto a quanto rilevato attraverso la survey di maggio si osserva una riduzione della quota di MPI che si dichiarano molto incerte rispetto all’andamento futuro del mercato. Tale quota passa dal 54,6%, rilevato con la survey di maggio, al 39,9%. Le imprese che non esprimono incertezza rispetto al futuro segnalano che saranno necessari in media 13 mesi per riuscire a recuperare i livelli pre-pandemia. Si allungano i tempi di recupero del fatturato previsti dalle imprese: nella survey di maggio veniva identificato come mese e anno della svolta maggio 2021, mentre oggi le MPI spostano il traguardo un po’ più in là, ad ottobre 2021. A settembre quote più elevate di imprenditori artigiani e di micro-piccola impresa segnalano di riscontrare difficoltà per lo più nel trovare nuovi clienti / raccogliere nuovi ordini (61,7%), per mancanza di liquidità (51,0%) e nell’adeguarsi alle nuove abitudini dei consumatori (37,7%). Ostacoli che interessano tutte le imprese, seppur scendendo nel dettaglio settoriale si osservano quote maggiori di imprese che segnalano la difficoltà di trovare nuovi clienti/raccogliere nuovi ordini tra le MPI Manifatturiere, quote maggiori di imprese che segnalano la difficoltà della mancanza di liquidità tra le MPI delle Costruzioni e quote maggiori di imprese che segnalano la difficoltà ad adeguarsi alle nuove abitudini dei consumatori tra le MPI dei Servizi. Nel periodo di febbraio-agosto 2020 l’81,2% delle MPI con dipendenti hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali a causa della pandemia. Il 42,0% ha fatto ricorso a FSBA. La quota di imprese di micro-piccole dimensioni che intendono utilizzare lo strumento da settembre fino a fine anno si riduce, rispetto a quante ne hanno fatto ricorso nel periodo precedente di febbraio-agosto, attestandosi al 29,3%. La quota si riduce in tutti i settori. Per il periodo settembre-dicembre 2020 le MPI che faranno ricorso allo strumento resta più elevata per il Manifatturiero (37,7%). Delle imprese intervistate, non prevedono di riduzione del numero di dipendenti l’84,3%. Un dato che conferma la tenuta dell’occupazione nelle MPI nonostante le difficoltà.