Bonini (Cgil): il Piano per rilanciare il lavoro a Milano, coi fondi Ue

Bonini (Cgil): il Piano per rilanciare il lavoro a Milano, coi fondi Ue

Milano – Ci tiene a fare subito una precisazione Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro, che domani presenterà ai delegati della Cgil di Milano il Piano per la ripresa: “va discusso subito, entro gennaio, prima che cominci la campagna elettorale”, per evitare che finisca nel calderone della propaganda spicciola (aggiungiamo noi). “Vogliamo affrontare la crisi che ci sarà più avanti, anche con la fine del blocco dei licenziamenti. Una crisi difficile, lunga e dura, che colpirà le grandi città come Milano. Le scelte sull’utilizzo dei fondi europei diventano strategiche, la partita è in mano al governo. Le città devono conquistare il proprio spazio e Milano deve creare un piano di ripresa innovazione e sviluppo condiviso da tutte le parti, dal Comune, coinvolgendo anche l’area metropolitana, le parti sociali, tutti i soggetti utili alla realizzazione di quei quattro o cinque obiettivi. Bisogna decidere cosa ne facciamo di Milano. Per rilanciare l’occupazione occorre cambiare il modello di sviluppo che si deve basare di più sulla socialità, sul recupero del welfare, sulla salute, sulla scuola. Se coi soldi europei si investisse in questi settori ci sarebbero anche qualche migliaio di posti di lavoro”, conclude Bonini. A una manciata di mesi dalla scelta del prossimo sindaco, quando ancora – da una parte e dall’altra – i candidati prendono tempo, la Cgil di Milano presenta il suo Piano per la ripresa, elaborato dal suo gruppo dirigente, dopo la fase più drammatica della pandemia. E’ ancora in bozza perché domani Massimo Bonini lo presenterà ai delegati durante l’assemblea della Cgil di Milano ma le linee sono chiare. Il “Piano per la ripresa, l’innovazione e lo sviluppo”, naturalmente punta le sue carte sul lavoro, dopo che Covid 19 ha falcidiato il sistema produttivo e dei servizi del territorio. E proprio per questo, uno dei punti chiave è la ricollocazione professionale, per acquisire nuove competenze, tenuto conto della diversa articolazione degli orari di lavoro imposti dai provvedimenti per garantire la sicurezza. Attenzione anche ad un piano di assunzioni e di qualificazione del lavoro pubblico. Diventa prioritario anche agevolare la contrattazione aziendale e territoriale, sperimentare la partecipazione dei lavoratori alle scelte organizzative. Occorre investire in socialità ma soprattutto nelle infrastrutture sulla mobilità pubblica e sostenibile, sull’edilizia, la casa, le reti energetiche e della comunicazione. Bonini ha messo a fuoco i servizi da potenziare o creare, a favore dei cittadini ma anche dei lavoratori. In particolare i presidi per la salute e il welfare territoriale, la scuola, la casa con un piano per l’edilizia sociale, le periferie col bisogno esplicito di centri di aggregazione sociale e formazione. Un capitolo del piano riguarda i fondi dellʼUnione Europea (Recovery fund), per un piano di rilancio di Milano e la sua Area Metropolitana. Fatti i conti la Cgil ha valutato che, a regime, questo Piano potrà portare con sé 80mila posti di lavoro: un obiettivo ambizioso ma possibile.