Grazie alla Bei alta velocità Napoli-Bari

Grazie alla Bei alta velocità Napoli-Bari

Roma “Da Napoli a Bari con il treno in 2 ore, anziché le 3 ore e 40 minuti di adesso”, scrive il Messaggero. “L’Alta velocità che finalmente supera il capoluogo campano e inizia il suo viaggio verso il Sud. Il progetto, già avviato con i primi lavori, ora può accelerare: il consiglio di amministrazione della Bei (Banca europea per gli investimenti) ha deliberato un apposito finanziamento di 2 miliardi praticamente a tasso zero. È la più grande operazione mai approvata nella storia della Bei per un singolo progetto”. “Ad accedere ai fondi sarà il Mef che a sua volta lo girerà alla società delle Ferrovie dello Stato (Rfi) che si occupa della realizzazione dell’opera il cui costo totale è di 6,2 miliardi di euro. E proprio ieri sera il commissario straordinario ha firmato il bando di gara per l’ultima tranche dei lavori per un valore di circa 560 milioni di euro”. “Sono 121 i chilometri da realizzare con la linea a doppio binario, attraversate da 9 gallerie, 25 viadotti, 14 stazioni. Nel tratto più veloce si raggiungeranno 250 km orari. La consegna completa dell’opera è fissata per il 2026. Da Fs assicurano: sotto l’occhio vigile dell’ad di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile (al quale il governo ha dato poteri straordinari per quest’opera così da poter snellire e velocizzare pratiche e tempi), i lavori stanno andando avanti secondo il cronoprogramma. Il progetto definitivo della tratta Hirpinia-Orsara (che da solo vale 1,5 miliardi) è stato approvato nella sua versione finale a giugno. Sempre a giugno è stato aggiudicato l’appalto del secondo e terzo lotto della tratta Frasso Telesino – Vitulano. Cosicché già nel 2023, grazie all’apertura per fasi dei nuovi tratti di linea, partirà il primo treno diretto Napoli-Bari e il tempo di percorrenza inizierà a essere sensibilmente più breve delle attuali 3 ore e 40 minuti. Nel frattempo la realizzazione dell’opera darà lavoro a duemila persone, tra diretti e indotto. E in un periodo di gravi difficoltà a trovare un’occupazione non è cosa di poco conto. Nel Mezzogiorno meno che mai. Già attualmente ci lavorano mille persone; il raddoppio dell’organico è previsto a fine anno con l’apertura dei nuovi cantieri”.