Bonomi (Confindustria): spesi 100 mld ma non risolti nodi crescita

Roma -“Seppur vero che nessuno era preparato a gestire gli effetti di una pandemia di questa natura e’ altrettanto vero che tutti i provvedimenti messi in campo in questi mesi, che hanno impegnato risorse ingenti per circa 100 miliardi di euro, non hanno sciolto alcun nodo che imbriglia la crescita del nostro Paese”. Il leader degli industriali, Carlo Bonomi, lo scrive in una lunga lettera interna – a quanto apprende l’ANSA – inviata ai presidenti di tutte le associazioni del sistema di Confindustria in occasione, scrive, dei “primi 100 giorni da quando mi avete eletto”. Tra le molte riflessioni, in otto pagine, delle “misure pubbliche” in questi mesi di emergenza dice: “Ci hanno visto esprimere una forte criticita’ di fondo, rispettosa delle prerogative del Governo, ma fin qui irrisolta”; “I numerosi interventi specifici, i bonus frammentati e i nuovi fondi accesi presso ogni ministero, non sono stati certo la risposta articolata ed efficace che ci aspettavamo”. “All’accusa che i leader sindacali hanno rivolto a Confindustria di non volere i contratti abbiamo risposto con chiarezza che Confindustria i contratti li vuole sottoscrivere e rinnovare. Solo che li vogliamo ‘rivoluzionari'”. In una lettera interna ai presidenti del sistema di Confindustria – che l’ANSA ha potuto visionare – il leader degli industriali, Carlo Bonomi, auspica, contratti rivoluzionari “rispetto al vecchio scambio di inizio Novecento tra salari e orari”. “non perche’ siamo rivoluzionari noi, aggettivo che proprio non ci si addice, ma – spiega – perche’ nel frattempo e’ il lavoro e sono le tecnologie, i mercati e i prodotti, le modalita’ per produrli e distribuirli, ad essersi rivoluzionati, tutti e infinite volte rispetto a decenni fa”. Bonomi , in vista del tavolo con i sindacati del 7 settembre, indica agli industriali che e’ una posizione da sostenere “con grande energia”, con “chiarezza e fermezza”, con “tutto l’equilibrio ma anche con tutta la risolutezza necessaria”.