TLC, sindacati a Conte: subito incontro sulla rete unica

Roma – “Un confronto anche con i rappresentanti delle lavoratrici ed i lavoratori non solo di TIM ma dell’intero settore”. Lo chiedono in una lettera al premier Giuseppe Conte i segretari generali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, Fabrizio Solari, Vito Vitale e Salvatore Ugliarolo, in merito al dibattito sulla rete unica per la banda ultralarga. “Le scelte che state compiendo in queste ore avranno dei risvolti sul progresso del Paese ma anche sulla tenuta occupazionale di un comparto strategico che, soprattutto in una fase economica quale quella che stiamo attraversando, potrebbe invece candidarsi ad essere volano di sviluppo ed occupazione”, spiegano i leader sindacali del settore Telecomunicazioni. “Registriamo con favore come ormai tutti gli stakeholder di questo processo abbiano ormai maturato la convinzione di come la duplicazione della rete di nuova generazione sia una follia che occorre superare quanto prima – spiegano -. Ma l’acquisizione di questa convinzione non e’ di per se’ stessa la soluzione al problema. In questo ragionamento finisce fatalmente per inserirsi il tema, altrettanto urgente a nostro parere, di quale futuro e quale ruolo si voglia attribuire all’ex monopolista TIM”. “Cosa si puo’ fare oggi per recuperare un ruolo centrale di quella che era considerata un’azienda tecnologica di riferimento nel panorama europeo e mondiale? Noi – proseguono i sindacati – siamo fermamente convinti che ancora non sia tutto perso a patto che si esca da ideologismi forse belli a leggersi ma di dubbia utilita’ per i bisogni reali del Paese. Una societa’ della Rete “pubblica” specializzata nel solo whoolesale (vendita a terzi della connettivita’) finirebbe per trasformarsi in una grande societa’ di manutenzione che difficilmente potrebbe svolgere quel ruolo di continua innovazione di un settore dove non e’ sufficiente “stendere un cavo””. Secondo Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil “occorre un soggetto forte, capace di sostenere ingenti e costanti investimenti nello sviluppo della rete non solo come cavo di connessione ma come sistema intelligente ed evoluto. Questo compito lo puo’ assolvere TIM, certamente una TIM con un diverso assetto societario rispetto ad oggi, che dia vita a una nuova impresa che inglobi le reti esistenti a partire dalla convergenza di quella di TIM e Open Fiber che pure ha avuto in questi anni un ruolo importante ma che difficilmente puo’ candidarsi a fare da incubatore ad un soggetto industriale importante che vada oltre la sola vendita di connettivita’ ad altri soggetti”.