Lavoro domestico: secondo Domina, da regolarizzazione 300 mln a Stato

Milano – La regolarizzazione di 177 mila lavoratori domestici ha permesso un’entrata aggiuntiva per le casse dello Stato di 300 milioni tra Irpef e contributi, che si vanno ad aggiungere agli importi fiscali dei lavoratori domestici regolari (1,5 miliardi). Lo calcola il Rapporto annuale Domina sul lavoro domestico 2020, secondo cui nel settore rimangono oltre 1 milione di lavoratori domestici ancora in nero (non solo stranieri). “Se questi lavoratori avessero un regolare contratto di lavoro – spiega l’associazione – lo Stato riceverebbe ulteriori 1,8 miliardi, portando le entrate fiscali a 3,6 miliardi”. Nel complesso le domande di regolarizzazione sono state 220 mila. A livello regionale – sottolinea lo studio – quasi un quarto delle domande di regolarizzazione e’ avvenuto in Lombardia (23,6%). Seguono Campania (15,9%) e Lazio (10,8%). Queste tre regioni da sole hanno registrato il 50% delle richieste di regolarizzazione. Il peso della componente del lavoro domestico e’ maggiore al Nord, superando il 90% in Lombardia e Liguria, mentre tocca i valori minimi in Sicilia e Molise. Rispetto alla popolazione straniera residente, a livello nazionale la popolazione straniera dovrebbe aumentare del 3,9%; il peso maggiore della “sanatoria” si registra in Campania (+12,4%) e in Puglia (+7,9%). In generale, nelle regioni del Sud la regolarizzazione avra’ un impatto maggiore in termini di incremento della popolazione straniera regolare. A livello provinciale, la citta’ con piu’ domande di regolarizzazione e’ Milano (22 mila), seguita da Napoli (19 mila) e Roma (17 mila). Tra le prime cinque province, ben tre sono della Campania: oltre a Napoli, anche Caserta e Salerno hanno registrato oltre 5 mila domande. Tra le prime 20 province per numero assoluto di domande pervenute, compaiono comunque molte citta’ del Nord: la regione con piu’ province tra le prime 20 e’ la Lombardia (6), seguita da Veneto, Emilia Romagna e Campania (3). Mediamente, al Nord il peso del lavoro domestico e’ maggiore, sfiorando il 99% a Milano e Varese. Osservando la classifica per impatto sulla popolazione straniera residente, si nota una netta prevalenza delle citta’ del Sud. Tra le prime otto, quattro sono in Campania e quattro in Puglia. Ben tre capoluoghi del Sud avranno un incremento della popolazione straniera superiore al 10%: Napoli (14,2%), Caserta (13,2%) e Bari (10,3%).