Inchiesta camici, Fontana in consigilio: “Non tollero dubbi sulla mia integrità”

Inchiesta camici, Fontana in consigilio: “Non tollero dubbi sulla mia integrità”

Milano – Inchiesta sui camici, il governatore lombardo Attilio Fontana è intervenuto in consiglio comunale: “Non ho saputo dei rapporti negoziali tra Aria e Dama fino al 12 maggio. Sono tutt’ora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto ma ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni. Ma poiche’ il male e’ negli occhi di chi guarda ho chiesto a mio cognato si rinunciare al pagamento e di considerare quel mancato introito come un ulteriore gesto di generosita’”. “Non e’ vero che la rinuncia sia dipesa” dall’interesse della trasmissione “Report. In realta’ Report si e’ palesata il 1 giugno, erano trascorsi gia’ 18 giorni”. Fontana ha ricordato che “vi era una drammatica emergenza. Le critiche alle mie azioni di governo sono legittime e doverose, purche’ tengano conto della verita’, non posso tollerare che si dubiti della mia integrita’ e di quella dei miei familiari”. Il governatore aggiunge che “sono state coinvolte delle aziende e tutte e 5 aziende che avevano dato propria disponibilita’ a riconvertire le produzioni, tutte e 5 hanno visto acquistate loro merci e camici. Con costi differenti. Per tutte queste aziende e’ valsa la medesima procedura, dopo l’autorizzazione del governo a Regione Lombardia di una effettuare procedura semplificata per l’emergenza”.