Casa: Milano: 28 milioni dal Cipe per Corvetto e Gorla

Milano – I quartieri popolari intesi come spazi urbani e sociali che possono  assumere un ruolo chiave nei processi di rigenerazione urbana. Muove da qui la riprogettazione di due aree di Milano, con l’obiettivo di integrare i servizi pubblici per la casa e il più ampio sistema di welfare territoriale. Si tratta del quartiere Corvetto, a sud-est tra lo scalo di Porta Romana e Rogoredo-Santa Giulia, dove sono già in atto e in programma grandi processi di trasformazione, e dell’area a nord della città in prossimità dello scalo Greco e del mercato di Gorla, ambiti entrambi dismessi già oggetto del concorso internazionale Reinventing Cities che prevede proprio progetti di rigenerazione ambientale e urbana nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. Il fatto di essere quartieri già interessati da preesistenti piani di riqualificazione è stato uno degli elementi che ha indotto il Comune di Milano a sceglierli per elaborare due proposte progettuali e partecipare così alla manifestazione di interesse promossa alcuni mesi fa da Regione Lombardia, che ha chiamato Comuni e Aler a ripensare comparti di edilizia residenziale sociale mettendo a bando finanziamenti del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Al termine delle valutazioni di merito, cinque sono state le proposte ammesse al finanziamento: le prime due in graduatoria sono state quelle elaborate dal Comune di Milano, per le quali viene riconosciuto un totale di 28 milioni di euro (oltre 13,865 milioni di euro ciascuna). Il Comune parteciperà con un cofinanziamento massimo in conto capitale di 9,4 milioni per l’intervento relativo a Corvetto e di 7,5 milioni per quello di Gorla, che non graveranno sul bilancio di quest’anno. L’apertura dei cantieri è prevista nel corso del 2021. I due nuovi progetti completano e potenziano i piani di recupero delle rispettive aree, rimanendo quindi coerenti rispetto alle previsioni del Pgt senza richiedere alcuna variante, e sono entrambi a zero consumo di suolo. L’idea è quella di ridisegnare la “quota zero” della città, i piani terra, gli accessi ai complessi edilizi e agli edifici pubblici secondo i principi dell’Universal design, che prevede spazi utilizzabili da tutti. “Sono interventi che propongono strategie diverse – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – A Corvetto prevale la scala vasta, il tema delle connessioni e delle cuciture tra le case popolari e i servizi distribuiti nel quartiere. C’è la volontà forte di rendere lo spazio più attraversabile, permeabile, raggiungibile, a piedi e in sicurezza. Nel secondo progetto l’intervento interessa un ambito più limitato nelle dimensioni, più concentrato. Qui vorremmo sperimentare delle azioni che in città non si sono ancora viste: accompagnare il cambio alloggio e la mobilità consensuale nelle case popolari utilizzando la razionalizzazione nell’uso degli alloggi, spostando famiglie piccole che vivono in appartamenti grandi in case più piccole e viceversa. Altro nodo importante – prosegue Rabaiotti – è quello del parco di Villa Finzi, chiamato a diventare un ‘parco sociale’ tematico, uno spazio che può ospitare servizi per le persone più fragili, in particolare i disabili, invitando alla solidarietà e diventando un luogo che non tema di portare al centro quello che per molto tempo abbiamo tenuto ai margini”.