Confesercenti: male Pil e consumi, secondo trimestre peggiore

Roma – Secondo Confesercenti, che commenta i dati Istat “l’attesa per il secondo trimestre e’ di un calo ancora piu’ accentuato del Pil”. “Non pervenute invece, le forti tensioni sui prezzi lamentate – sottolinea l’associazione – dai media in questi giorni sui servizi alla persona, che nonostante l’esplosione della domanda dopo il lockdown registrano solo una breve accelerazione rispetto ad aprile”. “Per i consumi la situazione e’ ancora piu’ preoccupante (-7,5%), e anche in questo caso, nel prossimo trimestre dovremmo assistere ad una caduta ancora piu’ pronunciata”, si evidenzia in una nota. “Le conseguenze del lockdown emergono chiare sul fronte della domanda, le famiglie hanno azzerato una parte delle voci di spesa e limitato i consumi alle spese non procrastinabili”. Per Confesercenti “alcuni acquisti sono andati persi definitivamente, soprattutto nei servizi, che registrano un – 9.2% su base congiunturale; altre spese sono state posticipate come nel caso dei beni durevoli e non e’ detto verranno effettuate successivamente (- 17.5%)”. E poi l’avvertimento: “se si dovessero modificare le abitudini di spesa per alcuni prodotti o servizi, alcune variazioni potrebbero essere permanenti”. Insomma per Confesercenti “complessivamente, la crisi ci consegna un paese piu’ povero”. La ripresa, e’ la previsione, “sara’ lenta, soprattutto per quei comparti legati alla socialita’ e alla mobilita’”. Mentresul rapporto di Bankitalia “accogliamo con favore l’auspicio che il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha espresso nel corso delle sue considerazioni finali, esprimendo fiducia che nelle prossime settimane, con la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, si registreranno miglioramenti decisivi nell’afflusso di risorse all’economia”. “L’impianto burocratico dei provvedimenti, l’enorme mole di decreti attuativi, le incertezze sulla effettiva fruibilita’ dei vari bonus ed incentivi ipotizzati sulla carta, possono far rischiare una pesante situazione di stallo che non solo non gioverebbe alla ripresa ma anzi rischierebbe di produrre un avvitamento perverso e dagli esiti nefasti. L’emergenza economica non puo’ attendere per definizione, bisogna agire immediatamente o sara’ un’ecatombe”, avverte l’associazione. “Se la speranza e’ tutta in un rimbalzo positivo significativo gia’ a partire da fine maggio, bisognerebbe – si sottolinea – fare in modo che le imprese e le famiglie siano messe in grado di operare a ritmi piu’ sostenuti, con le certezze rispetto alle risorse effettivamente disponibili e con la possibilita’ di pianificare le proprie attivita’”.