Slc Cgil e Nidil Milano: domani Flashmob dei lavoratori sportivi a San Siro

Milano – In Italia, il settore economico dello Sport rappresenta il 3% del PIL nazionale, e coinvolge un numero superiore a 1 milione di addetti. Tra questi, solo i Lavoratori di sei discipline sportive – tra cui le maggiori, calcio e ciclismo – sono considerati veri e propri Professionisti dello Sport: per i lavoratori di tutte le altre discipline considerate dilettantistiche, la tipologia del rapporto lavorativo più diffusa è quella della Collaborazione Sportiva dilettantistica, formula che non è regolamentata normativamente e di fatto, corrisponde a un lavoro senza diritti e né in alcun modo tutelato. La Fase2 che prevede la riapertura degli impianti e delle attività sportive, coinvolge anche i Collaboratori Sportivi che tuttavia rientreranno al lavoro senza alcuna tutela previdenziale né alcuna tutela infortunistica, condizione questa che, in emergenza Covid 19, penalizza ancora di più tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici sportive, rendendoli ancora più esposti e fragili. Il lavoro nel mondo dello sport nel nostro Paese dunque, non è considerato “Lavoro” o, nella migliore delle ipotesi, è considerato come “lavoro di serie B”: senza coperture per infortunio o malattia nè maternità retribuita, senza contributi pensionistici E trattamento di fine rapporto, senza assegni familiari, ferie pagate o ammortizzatori sociali. Per questo motivo, tutti insieme abbiamo organizzato un flashmob, presso lo stadio San Siro, luogo fortemente simbolico dello Sport per Milano e per l’Italia, una iniziativa dal forte impatto, che auspichiamo dia la massima visibilità alle nostre rivendicazioni, e ci permetta di ottenere quelle risposte che il mondo del lavoro sportivo non può più attendere.