Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna “hanno vissuto un’ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d’Italia”. Cosi’ il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale, parlando di possibili provvedimenti finanziari per sostenere l’economia di quelle zone. “La Cassa integrazione (Cig) ordinaria e’ stata tutta pagata, i ritardi alla Cig in deroga sono abituali nel nostro Paese, dai 3 ai 5 mesi. Cio’ perche’ le modalita’ di erogazione sono diverse, con le domande in Regione ad esempio; erano gia’ cosi’ prima del Covid. Ringrazio le Regioni perche’ prima anche del decreto Rilancio abbiamo fatto saltare due passaggi. Il meccanismo partira’ da giugno per le nuove richieste: il lavoratore andra’ sul sito, mettera’ l’Iban e – con il codice del datore di lavoro – l’Inps eroghera’ il 43 per cento” della Cig in deroga. Cosi’ il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera. “Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non puo’ adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera. “Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riportera’ il Paese a muoversi ci dovra’ essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una citta’ rispetto all’altra non e’ prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso e’ prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”. Cosi’ il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.