Digital week, il tram dell’innovazione: la mediazione ambientale per ripartire in modo smart e sostenibile

Milano – Nel corso della Digital Week Camera Arbitrale di Milano e Women&Tech-Associazione Donne e Tecnologie, nell’ambito di una serie di appuntamenti chiamati “Il tram dell’innovazione”, invitano a ragionare sulle tematiche del digitale e della sostenibilità ambientale. Domani 26 maggio ne parleranno Nicola Giudice, responsabile del Servizio di Conciliazione Camera Arbitrale di Milano e Mario Dotti, mediatore, per trattare il tema della mediazione ambientale come strumento per ripartire in modo smart e sostenibile. L’evento è gratuito (con registrazione obbligatoria) verrà trasmesso in diretta streaming su Facebook e YouTube. Gli utenti potranno, durante le dirette, porre i loro quesiti ai relatori dell’evento. Registriamo in Camera Arbitrale di Milano negli ultimi anni un aumento di controversie tra privati cittadini e imprese contro pubbliche amministrazioni, per danni causati da condizioni climatiche anomale, come pioggia torrenziale, grandinate eccezionali e raffiche di vento, tali da determinare ad esempio danni da caduta di alberi. L’incremento di questi casi e la loro frequenza a distanza ravvicinata nel tempo tendenzialmente porta le parti e gli avvocati a presumere che dietro questi episodi accidentali ci sia un problema più complesso che è quello del cambiamento climatico, un tema che attualmente non trova nelle aule di tribunale una sua definizione giuridica e una sua normativa ad hoc e che porta le parti a non vedere soddisfatte le proprie preteste e aspettative. In mediazione, invece, attraverso le tecniche di dialogo, comunicazione e negoziazione è più facile arrivare ad una soddisfazione condivisa tra le parti.  Quali sono i temi per cui si litiga? I motivi del contendere in materia ambientale sono soprattutto legati alle richieste da parte di privati (imprese o cittadini) verso enti pubblici di riqualificazione e miglioramento di aree verdi urbane. Altro tema ha riguardato una controversia tra più pubbliche amministrazioni per la realizzazione di una vasca di laminazione, finalizzata a contenere le esondazioni di fiumi dovuti a piogge torrenziali e maltempo. Altro tema è legato alla bonifica di terreni e siti contaminati scoperti in seguito a lavori di nuova costruzione o all’inquinamento acustico che ha visto cittadini e pubblica amministrazione agire contro una società che operava in orario notturno. Poi si litiga per emissioni dannose e fastidiose di caldaie. Le parti: 69% dei casi sono privati (cittadini o imprese), 29% parti pubbliche, 5% associazioni ambientaliste, 2% comitati cittadini. Esito della controversia: nel 71% dei casi si arriva all’accordo (se le parti decidono di proseguire dopo il primo incontro informativo) Tempi: in media si arriva all’accordo in due mesi e mezzo. “L’ambiente, in particolare, – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore generale della Camera arbitrale di Milano – sta diventando sempre più un terreno di scontro, perché, da un lato, cresce la sensibilità sui temi della sostenibilità, dall’altro, diventa quasi un tema ideologico, anche politico. E’ sempre più importante fare ricorso dunque a strumenti come la mediazione che portano per natura e tecnica al dialogo, all’incontro, piuttosto che allo scontro, come avviene nelle aule dei tribunali. La mediazione recupera la relazione, laddove il Tribunale invece accentua le divisioni”. Tra febbraio e settembre 2019 si è svolta una mediazione ambientale tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord, MM s.p.a. e Comune di Bresso in relazione alla realizzazione della vasca di laminazione prevista nel Comune di Milano in prossimità del confine con il Comune di Bresso. Il Comune di Bresso chiedeva, su istanza dei cittadini, di rivedere il progetto già presentato dagli enti (Comune di Milano, Regione, Parco nord e MM), perché secondo il Comune di Bresso il sito individuato per la costruzione della vasca era troppo adiacente a centri abitati. Le parti si erano rivolte al tribunale ma l’esito non aveva dato soddisfazione e risposta alle pretese avanzate. Allora si è deciso di fare ricorso alla mediazione. L’esito ha soddisfatto tutte le parti: si è deciso in mediazione di condividere il documento, nel quale venivano spiegate sia le motivazioni dell’individuazione del sito specifico, sia le rassicurazioni in merito alle questioni sollevate dai cittadini su temi di sicurezza pubblica, salute delle persone e tutela del paesaggio e della biodiversità. All’esito del confronto, svoltosi presso la Camera Arbitrale di Milano, è emersa quindi la volontà, condivisa da tutti i partecipanti al tavolo, di rendere pubblico il dossier riassuntivo delle tematiche trattate nel corso degli incontri tenuti, al fine di permettere la conoscenza di quanto emerso, discusso e approfondito in tale sede e di facilitarne la consultazione da parte di tutti i portatori di interesse rispetto alla vicenda ambientale oggetto della mediazione.