Edilizia, Unione Artigiani: l’ecobonus 110% non piace agli artigiani


Milano – “Un bazooka contro gli artigiani del settore costruzioni, altro che favorire il rilancio dell’edilizia”. L’Unione Artigiani di Milano e Monza-Brianza reagisce in modo fortemente critico alle ipotesi che stanno circolando circa la possibile introduzione nell’atteso Decreto Aprile di un ecobonus edilizia del 110% destinato ad incentivare interventi di risparmio energetico, installazione di pannelli fotovoltaici e adeguamenti antisismici
. Secondo indiscrezioni, il Governo introdurrebbe il maxi incentivo sotto forma di credito di imposta. La misura partirebbe da luglio 2020 sino a fine 2021 e prevederebbe per i privati commissionari dei lavori uno sconto immediato del 110% appunto, con anticipo da parte delle imprese. In pratica, l’importo dell’ecobonus sarà identico al totale della fattura, senza che il privato versi nulla all’impresa, chiamata poi a recuperare la cifra in cinque anni sotto forma di credito di imposta, o a chiedere lo sconto della fattura in banca con evidenti costi. “In un momento di gravissima crisi di liquidità – commenta il segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero – si chiederebbe alle imprese di anticipare costi di manodopera e materiali per poi recuperarli in cinque anni scomputandoli dalle tasse. Per le piccole imprese artigiane, che non possono fare da banca, sarà impossibile accettare lavori a queste condizioni, lasciando campo libero alle grandi imprese e alle multinazionali. Altro che rilancio dell’edilizia.” “Molti artigiani del settore delle costruzioni – conclude Accornero – si stanno sollevando davanti a questa ipotesi, rimarcando appunto la totale assenza di liquidità nelle loro ditte. E rimarcano che a questo punto dovrebbero avere la possibilità di andare a fare la spesa senza pagare niente alla cassa, con il supermercato che recupererà l’importo con il credito di imposta. Stesso discorso per le bollette. Ci appelliamo al Governo affinché non introduca questo provvedimento, o almeno lo faccia con adeguati correttivi che tengano conto della situazione delle piccole imprese e degli artigiani del comparto.”