Mobilità e Covid 19: Stanzione (Filt Cgil), tutela dei lavoratori e una nuova idea di città

Milano – Luca Stanzione, segretario regionale della Filt Cgil (il sindacato della logistica e dei tranvieri) risponde a IMPRESE-LAVORO.COM sui temi d’attualità, dal ricorso contro la liberalizzazione del commercio on line al futuro dei trasporti nella stagione di Covid 19. Perché contestate le Ordinanze di Regione Lombardia con cui viene di fatto liberalizzato il commercio on-line? “In queste settimane di emergenza il Governo ha emanato decreti che vanno esattamente nella direzione opposta perché i luoghi di lavoro rischiano di essere focolai dai quali si propaga il virus. Con Cisl e Uil trasporti crediamo che interventi frammentati fra i settori produttivi e le regioni vanifichino i risultati che in queste settimane sono stati ottenuti. I dati sono ancora negativi. Nelle scorse settimane abbiamo mandato a Regione Lombardia una proposta di Ordinanza in sintonia con la normativa nazionale e con le disposizioni delle regioni limitrofe, ha scelto la strada opposta. Se l’Autonomia diventa separatezza sono le istituzioni a perdere di credibilità”. Pensate possa produrre dei danni ai lavoratori? “Il virus ci ha insegnato che una scelta sbagliata per alcuni ha ricadute su tutti. L’idea che si sacrificano pochi per il bene di tutti è sbagliata sia eticamente, sia da un punto di vista sanitario. Quando aumentano gli acquisti on-line, l’attività nei magazzini e le consegne diventano frenetiche e la distanza di almeno un metro fra i lavoratori non si riesce a rispettare mentre i dispositivi di protezione scarseggiano e non ci sono sempre regole condivise coi lavoratori. Lo abbiamo detto con Cisl e Uil del settore: quei luoghi sono un pericolo per tutti”. Come pensate possa essere organizzata la logistica nella fase 2? “Nella Fase 1 la Logistica è stata considerata indispensabile, partiamo da qua. Prima del Coronavirus la Logistica è stato il settore produttivo abbandonato a sè stesso. Qualche anno fa era stato istituito un tavolo di coordinamento regionale sul settore, come tanti altri è finito in qualche cantina. I tavoli non risolvono automaticamente i problemi, ma senza, i problemi aumentano e con loro le tensioni. Abbiamo bisogno di scelte immediate a protezione di quei lavoratori e interventi da progettare subito che daranno risultati nella fase tre, solo ad esempio, il ruolo dell’Ortomercato di Milano, o delle piattaforme ortofrutticole e alimentari che esistono nelle città della Lombardia come le mettiamo in relazione con i consumi privati per alleggerire i luoghi di assembramento delle persone. C’è uno spazio di governo che gli enti locali possono esercitare e da non lasciare unicamente alle dinamiche del mercato”. La mobilità è al centro dell’attenzione per garantire sicurezza contro Covid 19. Le vostre proposte? “Con Cisl e Uil Trasporti abbiamo presentato le nostre proposte a Regione Lombardia. Regione deve chiarire se garantisce le risorse alle Agenzie per pagare i contratti di servizio a chi fornisce trasporto pubblico su gomma e ferro. Rischiamo una crisi strutturale del settore mentre la fase 2 richiede degli investimenti sui mezzi e sui treni. Le Agenzie Territoriali di Trasporto pubblico sono preziose come luogo in cui pensare come potenziare i trasporti. E poi… bisogna garantire il metro di distanza fra una persona e l’altra, è necessario dotare i mezzi della tecnologia per contare le persone, c’è bisogno di più personale per assistere gli utenti, bisogna diffondere i trasporti sharing individuali, ma per tutto questo sarebbe necessaria una regia che ad oggi non c’è. E dopo la Fase 2 ci sarà la Fase 3 a partire dalla riapertura delle scuole. Le mancate scelte degli anni passati sulla mobilità pubblica in Regione Lombardia oggi sono visibili a tutti: la domanda di trasporto pubblico aumentava e l’offerta veniva tagliata. Bisogna pensare ai trasporti in una nuova idea di città, non è un fatto da demografi o progettisti è l’idea di come un modello di sviluppo sia compatibile col benessere delle persone, oggi è chiara la relazione fra grandi aree densificate di persone e attività produttive e diffusione del virus. Bisogna ripensare a come lo l’economia configura il territorio e come trasporti efficienti possano essere strategici per una nuova idea di sviluppo”.