Bonomi (Confindustria): sfida tremenda, non perdere tempo

Roma – Carlo Bonomi nel suo intervento agli industriali che lo hanno oggi designato presidente di Confindustria, tra l’altro, ha detto: “Non e’ il momento di gioire”, “Dobbiamo metterci immediatamente in condizioni operative tali per affrontare con massima chiarezza ed energia la sfida tremenda che e’ davanti a noi: continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavolo necessari rispetto ad una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento, che non ha idea della strada che deve percorrere il nostro Paese”. “La politica ci ha esposto ad un pregiudizio fortemente anti-industriale che sta tornando in maniera importante in questo Paese”, dice dell’emergenza lockdown Bonomi. “Non pesavo di sentire piu’ l’ingiuria che le imprese sono indifferenti alla vita dei propri collaboratori. Sentire certe affermazioni da parte del sindacato mi ha colpito profondamente. Credo che dobbiamo rispondere con assoluta fermezza”. “Credo che la strada di far indebitare le imprese non sia quella giusta”, sottolinea Bonomi, parlando a porte chiuse ai colleghi imprenditori di Confindustria, dopo la sua designazione. “I tempi di accesso alla liquidita’ non sono neanche immediati per le nostre imprese”, rileva: “Il tempo deve essere rapido, veloce. Non possiamo permetterci di perderne ancora”. Bisogna “riprendere le le produzioni danno reddito e lavoro, e non certo lo Stato, come padre che dispensa favori e prebende e che di certo, peraltro, non ha le risorse per farlo”. Occorre “evitare assolutamente una seconda fase di contagio che cio’ porterebbe a nuove misure di chiusure che sarebbero drammatiche e devastati”: E’ una “sfida che si pone oggi, oggi, e non tra tre mesi”. “Vanno benissimo i comitati di esperti ma la loro proliferazione dà il senso che la politica non ha capito, non sa dove andare. Abbiamo un comitato a settimana, senza poteri, senza capire dove si vuole andare. Ed il tempo e’ nostro nemico, rischia di disattivare la nostra presenza nelle catene del valore aggiunto mondiali”. Cosi’ il presidente designato di Confindustria.