COVID19, Confcommercio Milano: crollo verticale dei consumi a marzo

Milano – Nel mese di marzo a Milano, Monza Brianza e Lodi crollo verticale dei consumi a causa dell’emergenza Covid-19 con una perdita complessiva di 1 miliardo e 857 milioni di euro. Solo per Milano e area metropolitana il crollo dei consumi è di 1 miliardo e 424 milioni di euro. La stima è dell’Ufficio studi della Confcommercio milanese che, analizzando i profondi cambiamenti del comportamento di consumo e acquisto indotti dall’emergenza sanitaria, ha operato – base Istat – un confronto con l’ammontare dei consumi delle famiglie in condizioni di normalità: quasi 6 miliardi di euro. Un confronto drammaticamente impietoso con un calo del 31,1% della spesa delle famiglie e con l’assenza dei consumi generati dalla presenza di turisti: spariti 128,5 milioni di euro a marzo. La drastica riduzione della spesa di quasi un terzo – rileva l’Ufficio studi di Confcommercio Milano – ha cambiato in questo periodo radicalmente la struttura del paniere di spesa. Sale percentualmente il peso dei prodotti alimentari dal 18,1 al 28,2%, di alcuni consumi domestici (come acqua, elettricità, gas, affitti) dal 35,1% al 49,8% e delle “comunicazioni” (servizi telefonia-internet e postali) dal 2,3 al 3,3%. “Il crollo senza precedenti dei consumi a marzo, rilevato dal nostro Ufficio studi – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – è l’effetto del lockdown deciso per contenere l’emergenza sanitaria. La maggior parte delle imprese del settore terziario accusa perdite pesantissime che arrivano al cento per cento dei fatturati. In un quadro così drammatico è necessario, come richiesto dal nostro presidente Carlo Sangalli, liquidità immediata e senza burocrazia, integrando le garanzie pubbliche per l’accesso al credito con indennizzi e contributi a fondo perduto per le micro, piccole e medie imprese. Allo stesso tempo occorre uno spostamento più significativo delle scadenze fiscali e contributive”.