Coronavirus, fase 2: Cgil, sugli appalti proposte sconcertanti, difendere legalità

Coronavirus, fase 2: Cgil, sugli appalti proposte sconcertanti, difendere legalità

Roma – “A tutti coloro che in questo periodo di grave emergenza avanzano proposte sconcertanti come il blocco del codice degli appalti, i condoni, l’abolizione dei certificati antimafia, la pace fiscale ed edilizia, ribadiamo la nostra posizione: agevolare la ripresa significa eliminare la burocrazia, ma per burocrazia non può intendersi quell’impalcatura di regole indispensabile ad arginare la penetrazione della criminalità nei circuiti produttivi, economici e finanziari del Paese”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra. “L’economia criminale nella cosiddetta ‘fase 2’ – avverte il dirigente sindacale – potrebbe tappare le falle di intere filiere produttive messe in crisi dall’emergenza sanitaria, generando un enorme volume d’affari. A correre il rischio maggiore sarà il settore degli appalti pubblici che accompagnerà il necessario sblocco dei cantieri. Senza regole certe che impongano trasparenza e legalità, si finirà per alimentare il business della criminalità organizzata”. “È quindi inaccettabile ascoltare proposte di questa natura. Inoltre – prosegue Massafra -chiediamo al Governo di non abbassare la guardia in tema di legalità in ogni provvedimento adottato in questa delicata fase. Servono ad esempio ulteriori strumenti di controllo e tracciabilità per l’erogazione dei prestiti alle imprese previsti nel dl Liquidità, proprio per arginare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi in quei processi. Se si vuole far ripartire il Paese ed evitare che alla crisi sanitaria segua quella economica, i principi della trasparenza e della legalità – conclude il segretario così confederale – devono essere invalicabili”.