Milano – L’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, ha annunciato che è stata ufficialmente nominata la commissione che indagherà quanto successo nelle rsa in Lombardia. L’assessore ha spiegato che “questo e’ il modo piu’ trasparente, oggettivo e chiaro per fare una serena ma seria e scientificamente forte valutazione su questo tema”. Gallera ha spiegato che si tratta di “una commissione di altissimo valore, autonoma e indipendente” che godra’ della “massima liberta’ anche sulle singole strutture” per capire cosa hanno fatto i gestori delle rsa “che sono strutture private o fondazioni afferenti a enti locali quindi ai Comuni”. “Alla Regione – ha chiarito – spettano le linee guida, che Regione ha fatto in maniera ampia con la delibera del 30 marzo, e di sorveglianza, e verra’ valutata anche questa”. Sul motivo che ha portato all’uso delle Rsa in questa situazione d’emergenza, Gallera ha spiegato che “situazione dei pronto soccorso”, saturi di pazienti, “poteva pregiudicare la vita di questi anziani, quindi era bene curarli li'”, ossia nelle Rsa, sarebbe stato peggio “portare anziani infermi nei pronto soccorso, ci sarebbe stato piu’ rischio per loro”. Lo ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera in una conferenza stampa. Gallera ha chiarito che gia’ tra fine febbraio (il 23) e i primi marzo (l’8) la Regione detto’ linee guida per le case di riposo, “specificando anche come trattare gli ospiti con sintomatologia simil Covid”. Sin da subito, ha detto, “l’8 marzo abbiano detto alle Rsa che andavano isolati gli ospiti con sintomi sospetti”. Sul perche’ siano stati fatti pochissimi tamponi agli anziani morti nelle case di riposo lombarde l’assessore ha dichiarato che “fare il tampone a persone con problemi respiratori era totalmente inutile, noi abbiamo detto alle Rsa di separare e isolare quegli ospiti con sintomi simil Covid”. Gallera, poi, la Regione ha anche dichiarato che sono stato date “indicazioni precise” alle Rsa sui pazienti trasferiti dagli ospedali e che dovevano essere “accolti in strutture separate” e seguiti da “personale dedicato”. L’assessore ha ribadito che le Rsa sono gestite “da privati o da fondazioni afferenti ai comuni” e che alla Regione “spettano le linee guida e il compito della sorveglianza”, attraverso le Ats. Compito anche questo, comunque, che “sara’ valutato”.