Censis-Confcooperative: ci vorranno 2 anni per avere il PIL pre-coronavirus

Roma – Secondo il focus di Censis e Confcooperative dal titolo “Lo shock epocale: imprese e lavoro alla prova della lockdown economy”, all’economia italiana occorreranno due anni per tornare ai livelli di Pil stimati fino a gennaio scorso, ovvero ai livelli raggiunti prima dell’inizio dell’emergenza Coronavirus. Considerando una chiusura delle attivita’ fino a maggio, con un ritorno alla normalita’ entro due mesi. Facendo un’ipotesi di impatto sul fatturato al 2021, lo scenario imputa allo shock Covid-19 “una mancata produzione di valore da parte delle imprese superiore ai 270 miliardi”. Sempre in base ai dati Censis-Confcooperative, poco piu’ della meta’ delle imprese e dei lavoratori non si sono fermati. “In qualche modo la fase 2 parte da qui, ma va alimentata con coraggio e decisione”, commenta il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini. In particolare, secondo l’elaborazione, i provvedimenti di sospensione hanno fermato 2,3 milioni di imprese nell’industria e nei servizi (il 48,2% del totale), il cui peso in termini di fatturato in un anno e’ pari a 1.321 miliardi di euro (il 42,4% del totale del fatturato dell’industria e dei servizi). Le imprese ‘attive’ risultano 2,47 milioni, con quasi 9,4 milioni di lavoratori. I lavoratori fermi 7,3 milioni, (su un totale di 16,7 milioni di addetti). “Nonostante tutto va visto il bicchiere mezzo pieno, perche’ le giuste misure di contenimento del coronarivus non hanno bloccato l’intera economia”, afferma Gardini, sottolineando il “contributo fondamentale” delle cooperative, che “non delocalizzano, ma creano lavoro e ricchezza in Italia”