Coronavirus, real estate: servono misure più incisive (2)

Milano – Allo scoramento trasversale ai 4 Cluster si oppone la volontà di rialzarsi e ripartire con modalità che possano adattarsi alle mutate condizioni economiche e lavorative. A questo pro, quasi un retailer su cinque dichiara di voler continuare ad adottare maggiori precauzioni igieniche e migliori strumenti di comunicazione interna, meno sensibile al tema è invece il comparto dell’Industriale e Logistico. Che la Crisi sia vissuta da questa fetta di mercato anche come un’opportunità per il rinnovamento, lo dimostra il fatto che un intervistato su quattro fra Retail e Industrial afferma di voler utilizzare di più lo Smart Working nel posto di lavoro, mentre uno su tre di voler eleggere a prassi aziendale sia una maggiore attenzione all’igiene sia il lavoro da remoto. Nell’immediato invece, il 28% degli operatori Office e Retail afferma di dover fare ricorso alla Cassa Integrazione o di dover avviare piani di ridimensionamento del personale, mentre una buona fetta degli intervistati (22%) si mostra spaesata e ancora indecisa sulle misure da adottare. Si stagliano per positività gli operatori del comparto Industriale e Logistico, per il 35% dei quali il proprio settore si pone in netta controtendenza rispetto all’andamento generale, mentre un eguale 35% ritiene che tale peculiare comportamento del Business continuerà anche dopo la Crisi. Si apprezza fra gli investitori una certa cautela nell’avanzare confronti con la Crisi del 2008, per il 24% di essi è ancora troppo presto per fare paragoni e ipotesi sugli sviluppi, ciononostante un confortante 29% afferma che investirà in Italia entro un anno. Più mature sono invece le ipotesi di asset oggetto di futuri investimenti, la preferenza è accordata al settore della Logistica, mentre l’Hotellerie non viene al momento contemplata come meta. Si registra poi uno spontaneo interessamento verso i comparti dell’Healthcare, del Farmaceutico e degli NPL. Confortante è anche il dato sul target e la location delle future operazioni: più di un investitore su due afferma di voler continuare a investire in Italia con operazioni delle stesse dimensioni del pre Crisi (54%), solo un 8% è convinto che cambierà location e diminuirà la size delle operazioni. A sostegno di questa view positiva, favorita dal ruolo che il comparto ha in questo momento per il delivery e la distribuzione merci a domicilio, un investitore su due crede che nel nostro Paese il Real Estate sarà oggetto di un repricing moderato (-5%), mentre solo il 7% crede che il repricing si attesterà intorno al-30%. “Dalla Ricerca condotta grazie al prezioso contributo dei nostri Clienti e Collaboratori, emerge la comune consapevolezza di stare vivendo un momento di grande difficoltà, seppure di entità diversa: i Retailer sono più preoccupati degli operatori dell’Industriale & Logistico, asset class che maggiormente giova di questa situazione di Crisi e momentanea chiusura delle attività commerciali” afferma l’Ing. Gianluca Sinisi, Licence Partner di Engel & Völkers Commercial Milano e di Engel & Völkers Commercial Lombardia. “Nonostante le difficoltà, serpeggia però fra tutti i 4 Cluster la volontà di attrezzarsi per ripensare i processi e trovare nuove soluzioni per fronteggiare la situazione. Sono convinto che da questo momento sapremo uscire grazie alla creatività e all’inventiva che da sempre sono la cifra stilistica del tessuto imprenditoriale italiano”.