Coronavirus, real estate: servono misure più incisive (1)

 

Milano – A un mese dall’inizio dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione in Italia del Covid-19 e dalla conseguente Crisi finanziaria, Engel & Völkers Commercial Milano, Società leader nel brokeraggio di immobili commerciali, ha realizzato una Survey per carpire il Sentiment degli attori del Settore. Fra il 16 e il 18 marzo 2020 il questionario è stato sottoposto a un Panel di circa 7.000 operatori italiani targettizzati in 4 Cluster omogenei di operatori delle asset class Retail, Office, Industrial & Logistics e Investment, sia privati sia Istituzionali. Le rilevazioni di Engel & Völkers Commercial Milano mostrano una preoccupazione trasversale a tutti i Cluster oggetto dell’intervista, cui fa però da contraltare il desiderio di utilizzare questo momento di Crisi come mordente e opportunità per ripensare il Business e ottimizzare i processi. Nonostante le misure economiche varate dal Governo per far fronte alla Crisi siano apprezzate dalla maggior parte dei rispondenti, e un intervistato su cinque pensi che sia stato fatto tutto il possibile, una visione pessimistica pervade tutti e 4 i Cluster; più di un intervistato su due crede che il 2020 terminerà con una contrazione del PIL superiore al -2%. Le differenze nella percezione della Crisi si apprezzano nella considerazione che ciascun Cluster ha dell’attuale se confrontata con quella del 2008. Mentre più di un terzo tra operatori Office e Retail è convinto di stare vivendo un momento di maggiore difficoltà (36%), la percentuale cala fra gli operatori dell’Industriale e Logistico (23%) e si abbassa di altri due punti percentuali fra gli Investitori (21%). Il settore Retail, uno dei primi e maggiormente colpiti anche a causa della chiusura di tutte le attività commerciali non primarie, si mostra positivo rispetto alle iniziative governative volte al contenimento dei danni, ma le considera sufficienti solo in minima parte (14% degli intervistati). La maggioranza dei retailer (69%) ritiene che debbano essere prese ulteriori misure per far fronte alla situazione. Gli operatori Retail mostrano una certa sfiducia nel ritorno a uno stato pre Covid-19 a breve, contrariamente a quanto asserito dagli intervistati appartenenti al mondo della Logistica, che sono ottimisti circa il ristabilirsi della normalità entro il termine dell’anno corrente (37,5%). La distanza fra i due Cluster si acutizza poi rispetto all’attrattività del Paese reduce dall’emergenza nazionale: più di un Retailer su due (53%) è convinto che il Country Risk del Bel Paese peggiorerà, mentre tra gli operatori Industriali e Logistici quasi uno su cinque è persuaso che l’attrattività dell’Italia supererà addirittura quella attuale.