Roma – Un crollo del Pil fino al 9% nel 2020. E’ quello che, secondo Confesercenti, rischia l’Italia “senza un intervento di grande respiro”. Il prolungamento annunciato del lockdown fino al 13 aprile costera’ al sistema Italia altri 5 miliardi di euro di consumi e quasi 8,5 miliardi di Pil in meno, stima l’associazione dopo il Dpcm che ieri sera ha allungato le chiusure per coronavirus fino a dopo Pasqua. “L’ulteriore diminuzione si aggiunge ai 30 miliardi di consumi e 55 miliardi di Pil gia’ bruciati fino ad ora dall’emergenza. E il conto dei danni – afferma una nota – potrebbe essere ben piu’ salato in caso di prolungamento del fermo delle attivita’ economiche. Senza un intervento contenitivo di grande respiro, si rischia di arrivare a fine anno con una contrazione dei consumi fino a 83 miliardi, con una caduta del Pil del 9%”. “Con prospettive di questo tipo, ci sono migliaia di imprese che potrebbero non riaprire piu’. Bisogna intervenire subito per sostenerle, con un’iniezione rilevante di liquidita’, in modo che possano continuare a pagare fornitori e dipendenti nonostante i ricavi azzerati. – commenta Confesercenti – Noi chiediamo un intervento straordinario per il credito alle imprese: bisogna mobilitare tutte le risorse possibili, mettendo in campo se necessario anche la CDP. Serve una linea di credito speciale dedicata alle imprese con finanziamenti pari almeno al 25% dei ricavi conseguiti nell’anno precedente, con garanzia del Fondo Centrale. Liquidita’ da erogare immediatamente e con una previsione di restituzione a lungo termine”.