Coronavirus, Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti: no responsabilità a senso unico

Coronavirus, Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti: no responsabilità a senso unico

Milano – Con una lunga nota Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti della Lombardia esprimono il loro disappunto sull’attuazione dei provvedimenti del governo “ Il Decreto del Governo, firmato in data 22 marzo – illustra la nota – tiene conto solo in misura parziale delle istanze che Cgil, Cisl e Uil hanno posto: molte attività non indispensabili sono state inserite tra quelle che possono continuare a lavorare. Così facendo si contraddice un principio per noi basilare, ovvero: la salute e la sicurezza della persona sono prioritarie rispetto a qualsiasi altra esigenza. Attraverso la stipula del protocollo per la sicurezza negli ambienti di lavoro, siglato da Cgil Cisl e Uil, abbiamo cominciato a rendere concretamente applicabile il principio della “sicurezza prima di tutto” (a tal proposito, sensibilizziamo ulteriormente le aziende affinché misurino la temperatura dei lavoratori “in ingresso”). La Lombardia vive oggi una situazione drammatica, senza pari, per questo noi chiediamo un ulteriore passo avanti. Le persone che rappresentiamo lavorano con difficoltà nei magazzini, sui treni, sui mezzi pubblici, negli aeroporti, nelle infrastrutture, sui furgoni, lo fanno con la consapevolezza di svolgere un lavoro importante in un momento di difficoltà: garantire la possibilità di movimento per qualche medico che si dirige in ospedale, garantire lo stoccaggio nei magazzini magari di mascherine o attrezzatura medica, garantire il trasporto dei generi alimentari necessari a rifornire i supermercati della città lombarde, martoriate dall’epidemia di corona virus, garantire la pulizia e la sanificazione delle nostre città e dei nostri ospedali. Ma i lavoratori che rappresentiamo oggi sono a chiedere anche un’altra cosa, cioè la solidarietà. È lo stesso tipo di solidarietà richiesta anche dagli operatori sanitari, quando urlano a gran voce di “restare a casa” a tutti coloro che possono. È la speranza che la responsabilità che dimostrano tutti i giorni, vincendo comprensibili timori, serva anch’essa ad uscire dalla situazione di emergenza. Per questo i lavoratori del settore chiedono solidarietà alle istituzioni affinché diminuiscano il numero delle attività permesse e fermino quelle aziende il cui operato non risulta indispensabile alla sopravvivenza della nostra nazione, diminuendo cosi le possibilità di movimento e assembramento e quindi di contagio. Regione Lombardia può fare molto sin da subito. Chiedono l’immediata applicazione del DPCM del 22 marzo e nello specifico la selezione delle attività indispensabili. L’applicazione del Protocollo firmato da Cgil Cisl Uil. Se così non sarà, chiederemo alle Prefetture di intervenire tempestivamente. Chiedono alle aziende l’attivazione degli ammortizzatori sociali a sostegno di quei lavoratori non impegnati nelle filiere essenziali del trasporto e il riconoscimento della retribuzione per quei lavoratori che nei giorni scorsi non hanno potuto prendere servizio a salvaguardia della propria salute. I lavoratori che rappresentiamo sono consapevoli di essere un pilastro fondamentale su cui si regge l’impalcatura della Repubblica Italiana in questi tempi drammatici. Proprio per questo invochiamo il senso di responsabilità delle Istituzioni e delle aziende perché venga in ogni modo tutelato il diritto alla salute di tutti i cittadini e esprimiamo solidarietà a tutti quei lavoratori che in questi giorni nei trasporti e negli altri settori produttivi si stanno mobilitando per la tutela della Salute delle persone che lavorano e del Paese. Ma solidarietà e responsabilità non possono essere solo dei lavoratori: valuteremo nei prossimi giorni, anche alla luce dell’effettiva riduzione delle attività lavorative richieste da CGIL CISL UIL, l’apertura di uno stato di agitazione – azienda per azienda – delle persone che rappresentiamo”, concludono i sindacati.