Gallera: il contagio cresce in modo importante, serve responsabilità

Gallera: il contagio cresce in modo importante, serve responsabilità

Milano – I decessi per coronavirus in Lombardia sono saliti a 135, con 37 nuovi morti nella giornata di oggi, rispetto ai 98 di ieri. I positivi sono 2612, 361 in piu’ rispetto ai 2251 di ieri, con un +16%. Lo ha affermato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, oggi in conferenza stampa. “Solo oggi – ha detto – abbiamo avuto 65 nuovi ricoveri in terapia intensiva”.  “Oggi il numero di pazienti positivi – ha detto – sono 2.612, +361 rispetto a ieri, i pazienti ricoverati sono 1.622, a cui bisogna aggiungere 309 in terapia intensiva. Fortunamente crescono le persone dimesse: 469. I decessi salgono a 135 persone”. “A Milano e provincia i casi sono 267, con una crescita da ieri di 70 casi. A Milano citta’ ci sono 119 casi”. Rispetto a giovedi’ a Milano citta’ vi sono 33 casi in piu’. Altri due morti per il coronavirus a Milano citta’ nella giornata di oggi, secondo i dati aggiornati. Il conto delle vittime nel capoluogo sale dunque a tre, tutti maschi. Ad aggiungersi sono un 76enne con patologie oncologiche e respiratorie e un 89enne con patologie cardiovascolari. In provincia i decessi salgono da 5 a 6, con la morte di un 84enne di Cinisello Balsamo, anch’egli con patologie pregresse. Dei positivi al coronavirus in Lombardia il 33% sono over 75, il 20% tra 65 e 75 anni, il 25% tra i 50 e i 64 anni, il 17% tra i 25 e i 49, l’1% tra 18 e 24, e l’1% meno di 18 anni”. Sono stabili le condizioni di Mattia, il paziente 1 ricoverato da oltre 10 giorni al Policlinico San Matteo di Pavia. Stando a quanto si apprende da fonti ospedaliere, il 38enne e’ ancora intubato e non e’ in grado di respirare in modo autonomo.  “E’ stato dimesso” ieri il ‘paziente 3’, il runner amico del 38enne di Codogno (Lodi), il primo contagiato dal coronavirus in Lombardia. In precedenza era stata dimessa anche la moglie del 38enne, la ‘paziente 2′. “Abbiamo ancora la potenzialita’ di aprire nuovi posti letto” per malati di coronavirus “sia in pneumologia, che in malattie infettive che in terapia intensiva, ma il vero problema e’ il personale. Cerchiamo di recuperarlo dove ci sono professionalita’”. “Avevamo individuato tre ospedali da destinare esclusivamente ai pazienti del coronavirus, ma il numero dei casi cresce in maniera cosi’ importante che stiamo andando a individuare alcuni presidi per le patologie piu’ importanti e tutti gli altri saranno ospedali Covid”.  Il contagio “cresce cosi’ tanto che ribaltiamo l’assioma immaginato nei giorni scorsi”. Gallera ha quindi specificato alcuni dettagli di questo cambio di strategia: “Fino a oggi vi avevo detto che avevamo individuato due o tre ospedali covid, da destinare alla gestione dei pazienti, ma il numero di pazienti cresce in maniera così imponente che facciamo il contrario: stiamo – spiega – individuando alcuni pochi presidi che rimarranno come evidenza delle patologie più importanti. Di fatto, avremo tre grandi ospedali che si occuperanno della cardiochirurgia. Tutti gli altri si occuperanno di Covid, e ribaltiamo l’assioma dei primi giorni”. In questi giorni, “stiamo anche adattando le recovery room delle chirurgie a posti di terapia intensiva”. “I casi a Bergamo sono 623, con una crescita di 86 casi rispetto a ieri. Rimane la provincia che ha il maggior numero di nuovi casi positivi. Per numero di abitanti e numero di casi e’, dopo la zona rossa, quella che ha la maggiore diffusione”. “Sul tema della zona rossa queste sono misure che hanno un senso quando c’e’ una grande tempestivita’, ma e’ vero anche che il numero dei casi in questi comuni continua a crescere in maniera importante. Io condivido con il sindaco di Bergamo la riflessione che quando per la prima volta, tre giorni fa, ci siamo confrontati in maniera puntuale con il comitato scientifico, cioe’ con l’Istituto superiore della Sanita’ e avevamo avuto indicazione dall’Istituto che aveva formulato una richiesta precisa al governo, se fosse arrivata una risposta tre giorni fa, si sarebbe evitata un’incertezza che quanto meno lascia i cittadini del territorio senza sapere cosa sara’ di loro e delle piccole attivita’ commerciali o artigiane, nella peggiore delle ipotesi ha portato qualcuno a scegliere indicazioni diverse, che spero non li abbiano portati a spostarsi da quel territorio, rischiando di creare danni ad altri e non solo a se stessi”. “Prendo atto che tre giorni fa sulla base dei dati ci era stato dato un orientamento dell’Istituto, che aveva trovato in noi una valutazione positiva e che poi dopo tre giorni siamo ancora qui. Traete voi le vostre conseguenze”, ha concluso Gallera parlando con la stampa.