Emergenza Coronavirus: incontro governo-sindacati

Roma – Ieri incontro delle organizzazioni sindacali col governo. In sintesi le proposte. “Lo schema dei due tempi – si legge nel resoconto sindacale – non funziona. Occorre agire per contenere il danno alla salute dei cittadini ed economico non solo con misure sanitarie o strumenti difensivi ma anche con interventi che abbiano carattere espansivo e anticiclico. È necessario un intervento poderoso pari ad almeno nel breve periodo in un punto di Pil (17 miliardi) ed è necessario utilizzare tutti gli strumenti anche quelli innovativi per muovere il risparmio privato anche con strumenti finanziari ad hoc (Social bond o Green bond) sia nazionali che europei (Eurobond). Abbiamo la necessità di sostenere ed alimentare la domanda interna e allo stesso tempo proteggere il nostro sistema economico, a partire dall’export e dai prodotti made in Italy. Necessaria una Governance coesa del paese che significa un patto tra livelli istituzionali e una Cabina di regia e maggior condivisione misure tra i ministeri. Serve un rafforzamento immediato del nostro sistema sanitario nazionale a partire da un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri e operatori, superamento del numero chiuso e raddoppio del numero di borse per specializzandi. In primis abbiamo avanzato la richiesta di condizionare le risorse per gli ammortizzatori e per il sostegno alle imprese ad una garanzia di blocco di eventuali licenziamenti. Poi abbiamo chiesto l’utilizzo Cigo e Fis in deroga agli attuali limiti per tutti come previsto per le zone rosse, azzeramento “contatori”, risorse aggiuntive per coprire tutte le tipologie di lavoratori coinvolti attraverso la deroga, anche utilizzando le risorse indisponibilità alle regioni. Occorre un piano straordinario per incentivare le esportazioni, per rilanciare e difendere il marchio Italia. Il turismo è il settore che sta già avendo l’impatto più pesante. Non basta solo intervenire sull’emergenza occorre incentivare anche il turismo interno. Il primo settore anticiclico per definizione è quello delle costruzioni: occorre attivare cantieri di completamento delle micro-opere, efficientamento energetico degli edifici pubblici a partire proprio da ospedali e scuole, viabilità secondaria, manutenzione delle strade, autostrade e manutenzione del  territorio, oltre che accelerare i cantieri pubblici della  ricostruzione nelle zone colpite dal sisma. Sul tema degli appalti sia il governo che le Regioni hanno richiamato più volte il modello Ponte Morandi come esempio di velocizzazione delle opere pubbliche. Necessario un piano straordinario di assunzioni pubbliche, nei settori ricerca, sanità, istruzione e rafforzamento capacità amministrativa (ingegneri, tecnici e esperti di progettazione). Abbiamo chiesto che si prosegua il confronto sulla riforma fiscale e previdenziale, oltre che affrontare i temi che riguardano lo sviluppo del Mezzogiorno”.