Taxi: no a sanatorie e modifiche per favorire NCC irregolari

Milano – Di nuovo il “Milleproroghe“, di nuovo all’assalto con decine di emendamenti capaci di mettere a repentaglio il trasporto pubblico locale (TPL) non di linea attraverso una surrettizia liberalizzazione del settore. In un comunicato congiunto Unione Artigiani, Tam, Satam, Fit Cisl Lombardia e Unica Taxi Cgil, rimarcano l’ennesimo caos parlamentare in atto. Una parte del noleggio con conducente non ne vuole proprio sapere di regole e controlli, come dimostra l’audizione richiesta oggi alla V Commissione in Regione Lombardia e il pressing sul Parlamento. Solo un anno fa le modifiche alla Legge Quadro hanno recepito le richieste dei noleggiatori, estendendo la loro operatività a livello provinciale e di fatto superando l’obbligo di rientro in rimessa attraverso le “multirimesse”, regolando inoltre l’impiego delle piattaforme tecnologiche. Norme definite dopo un confronto serrato tra taxi e noleggio con conducente e accettate dagli operatori che riconoscono la natura locale e territoriale del TPL non di linea. Per soddisfare appieno le richieste dell’utenza, taxi e noleggio devono infatti operare sul territorio che ha rilasciato le rispettive licenze e autorizzazioni. Ma qualcuno non ci sta e finge di non capire, sostenuto da qualche multinazionale americana e da chi intende smantellare il servizio pubblico per non avere più regole e fare profitto a danno dell’utenza. Taxi e noleggio con conducente sono servizi complementari e distinti, regolati dalla legge per garantire alla cittadinanza l’esercizio sicuro del proprio diritto alla mobilità. “Oggi si vogliono usare le numerose autorizzazioni emesse senza alcun controllo – spiega Pietro Gagliardi, responsabile della sezione Taxi dell’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza -, e spesso per ragioni clientelari, come esercito di riserva per far saltare le regole poste a tutela di utenza e operatori del settore, in una concorrenza al ribasso che ha già peggiorato la qualità e il prezzo di numerosi altri servizi pubblici e degradato il lavoro di moltiCi opponiamo con forza a questo nuovo tentativo di compromettere l’equilibrio di un comparto per consegnarlo alla precarietà. Servono più tutele pubbliche, a garanzia di lavoratori e utenza. Nel nostro, come in altri settori”.